Cancro fulminante: il market assume ​la moglie del cassiere scomparso

Venerdì 21 Dicembre 2018 di Mauro De Lazzari
Gianluca Zambelli, il trentasettenne morto lo scorso settembre a causa di un cancro fulminante
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FAVARO - Non poteva esserci periodo migliore del Natale per questo genere di notizia. La buona nuova sotto l'albero a Favaro è che la moglie di Gianluca Zambelli, il trentasettenne morto lo scorso settembre a causa di un cancro fulminante, è stata assunta dalla direzione dell'ipermercato Aliper in sostituzione del marito.

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La notizia dell'assunzione si è sparsa velocemente a Favaro, dove la signora Laura vive con i suoi due bambini, un maschietto e una bambina di 3 e 5 anni, ed è stata accolta con tanta emozione dalla gente del posto proprio per il significato di profonda umanità che rappresenta. Gianluca era una persona benvoluta da tutti e, tra l'altro, molto conosciuta per il lavoro di cassiere che da anni svolgeva prima presso il supermercato Alì di via Triestina e da ultimo all'Aliper di via Altinia. 
 
LUTTO CONDIVISOQuando è venuto a mancare, la gente di Favaro ha vissuto il lutto come fosse una disgrazia della propria famiglia, sia per la situazione creatasi che vedeva una giovane mamma e due piccole creature improvvisamente da sole, ma anche perché Gianluca era considerato da tutti un uomo buono, generoso, sempre sorridente e disponibile. A testimoniarlo non c'era stata solo la grande e commovente partecipazione ai suoi funerali nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, ma anche i tanti i messaggi che per giorni sono rimbalzati sui social, ricordando le qualità umane, le buone maniere, il garbo e la premura di quell'uomo. «Mia mamma un giorno mi ha detto che avrebbe voluto un figlio come te - aveva scritto su facebook Nicola, un collega. Sulle prime non ho capito, ma poi conoscendoti meglio mi sono accorto quanto vere fossero le sue parole, perché tu eri il figlio che ogni genitore avrebbe voluto avere. Eri una persona splendida».
COLLETTA PARROCCHIALEAlla moglie, in questi giorni, oltre all'assunzione, è giunta anche un'altra testimonianza di affetto e generosità. Gli organizzatori della Marcia di San Martino, ovvero la parrocchia di Sant'Andrea, l'associazione ViviFavaro e la pizzeria da Piero, hanno deciso di devolvere alla vedova ed ai suoi due figli il ricavato della vendita dei dolci di San Martino che ammonta a settemila euro. «A nome della comunità favarese - ha affermato l'assessore Renato Boraso - voglio ringraziare, in primis, il commendatore Francesco Canella, il patriarca del gruppo Alì, per la sensibilità, peraltro qualità che ha sempre avuto, dimostrata nei confronti di questa famiglia, la parrocchia e gli organizzatori della festa di San Martino per il generoso contributo ed, infine, le tante persone che in questi mesi, presso la Banca della Marca, hanno effettuato un versamento, grande o piccolo non importa, per aiutare queste persone».

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Ultimo aggiornamento: 12:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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