Detective lo vede al bar invece che al direttivo sindacale: licenziato

Giovedì 20 Dicembre 2018 di Damiano Tormen
Detective lo vede al bar invece che al direttivo sindacale: licenziato
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FELTRE - Seguito per mesi da un investigatore privato. E licenziato. Potrebbe sembrare la trama di un film di spionaggio. Invece è la pura e semplice realtà. È quanto è capitato a Diego Pauletti, dipendente storico della Piave Maitex e rappresentante sindacale in quota Cgil. Due settimane fa il lavoratore si è visto arrivare una contestazione disciplinare con tanto di sospensione dall'attività lavorativa. Poi, lunedì, ecco la busta con la lettera di licenziamento. Il motivo? Avrebbe utilizzato impropriamente le ore di permesso sindacale. La Cgil ha già dichiarato di voler impugnare il provvedimento e di andare fino in fondo. La vicenda rischia di infittirsi e diventare davvero una trama da film. Se non altro perché potrebbe diventare uno scontro che va ben al di là della vicenda Pauletti-Piave  Maitex. Il proprietario dell'azienda difatti è il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e la Cgil ci ha messo poco a interpretare «l'accanimento» (testuali parole) contro il suo delegato sindacale come un'azione nei confronti del sindacato. «Guarda caso proprio nel momento in cui la Cgil sta cercando un dialogo costruttivo con Confindustria sulla questione della formazione». Insomma, ci sono tutti gli elementi per farne un copione da Oscar.

IL CASOLa vicenda di Diego Pauletti è cominciata il 5 dicembre. «Quel giorno gli è arrivata una contestazione disciplinare - spiega Denise Casanova, segretaria provinciale Filctem Cgil - Poi, lunedì scorso (17 dicembre, ndr), gli è stato notificato il licenziamento. Il motivo? Uso improprio dei permessi sindacali». Pauletti sarebbe stato visto da un investigatore privato, contattato dalla Piave Maitex, mentre era al bar. Il lavoratore sarebbe stato seguito da inizio giugno a fine ottobre. Lo stesso Pauletti ammette di essersene accorto; tanto da aver sporto denuncia contro ignoti in ben due occasioni. «In pratica Diego è stato pedinato da un investigatore privato contattato dall'azienda per cui lavora - continua Casanova - E questo lo avrebbe visto prendere un caffè al bar durante un direttivo sindacale. Diego era con me, al bar. Stavamo facendo una veloce pausa pranzo». La Cgil non ha nessuna intenzione di liquidare il licenziamento come niente fosse. Anzi: annuncia l'impugnazione. E un'azione legale. «Si tratta di un vero e proprio accanimento» dice Casanova. Il riferimento è ad un altro caso analogo, capitato proprio alla Piave Maitex e proprio a Pauletti.
LA PUNTATA PRECEDENTEIl rappresentante sindacale in seno alla fabbrica feltrina era stato richiamato ufficialmente dalla direzione aziendale per un'intervista rilasciata al Gazzettino. Lavoratore e Cgil avevano contestato quel provvedimento disciplinare. «E una volta portato il provvedimento in tribunale, abbiamo avuto ragione - sottolinea Casanova - Il giudice ha confermato che non c'era nessun motivo per un richiamo scritto. Il bello è che proprio mentre era in corso quel procedimento giudiziario, Diego è stato messo sotto pedinamento. L'accanimento sembra più che palese. A ridosso della sentenza viene preso un investigatore privato per seguire ogni mossa del delegato sindacale. Non voglio pensar male, però...».
RESISTENZAIl sindacato è tutto schierato dalla parte di Pauletti. Non solo la segreteria provinciale Filctem e la Camera del Lavoro di Belluno; ma anche la segreteria regionale e la Cgil veneta. «Impugneremo il licenziamento e andremo avanti compatti - dicono Casanova e Michele Corso, segretario regionale Filctem - Capisco che per il padrone sia meglio avere un delegato sindacale che non dice niente, muto e accondiscendente. Ma non è possibile tollerare il fatto che qualcuno si stia accanendo. Se non possiamo neanche più esprimere critiche o valutazioni, nell'ambito della normale attività sindacale, siamo di fronte ad una pericolosa limitazione della libertà personale». Interpellata, la direzione della Piave Maitex non ha ritenuto di dover commentare la vicenda. Sulla quale si è espresso anche il segretario generale della Cgil di Belluno, Mauro De Carli, con una nota che stigmatizza la questione e invita a un dialogo più costruttivo.
Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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