«Baby-prostitute in centro a San Donà». Il sindaco Cereser lancia l'allarme

Domenica 16 Dicembre 2018 di Davide De Bortoli
«Baby-prostitute in centro a San Donà». Il sindaco Cereser lancia l'allarme
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«Una baby gang con baby prostitute in centro a San Donà». È l’allarmante messaggio lanciato ieri mattina dal sindaco sandonatese Andrea Cereser al centro culturale Leonardo Da Vinci, durante l’incontro pubblico dedicato al futuro dello sport in città. All’appuntamento, infatti, erano presenti i referenti di quasi tutte le associazioni sportive locali. Cereser ha segnalato la presenza «di bande di minori, anche di seconda e terza media, con ragazze che arrivano anche alla prostituzione per portarsi a casa un po’ di soldi. Alcuni di questi ragazzi praticano sport, ragion per cui convocheremo i responsabili delle società sportive per cercare di aiutarli e salvarli». Il gruppo in questione  comprenderebbe, infatti, una decina di minori di nazionalità italiana e straniera, che frequenta abitualmente il centro cittadino.
Tra i luoghi frequentati dai giovani in città c’è l’oratorio Don Bosco, in prima linea nell’aspetto educativo, che mette insieme una realtà sportiva calcistica, una scuola come il centro professionale e tante attività dedicate ai ragazzi, dalla “proposta estate” a quelle legate ai gruppi cattolici. L’istituto salesiano, inoltre, da sempre è attento nell’intercettare il fenomeno di minori in situazione di difficoltà: «Il problema segnalato dal sindaco esiste - commenta il direttore don Massimo Zagato – ce ne siamo accorti semplicemente guardandoci attorno. Ma non possiamo risolverlo da soli, né noi né il Comune. Talvolta i genitori non sono molto presenti. È necessario trovarsi attorno a un tavolo e fare rete su questi temi: dal doposcuola che possiamo offrire noi, all’operato delle società sportive, alla biblioteca ed altre agenzie educative, per affrontare e risolvere insieme la delicata questione».
In questo contesto può essere importante il ruolo delle realtà sportive nel contesto della crescita dei giovani. Negli ultimi cinque anni i gruppi sportivi sono aumentati, passando dai 100 del 2013 ai 120 del 2018. «Il lavoro compiuto da queste realtà è molto importante – ha aggiunto ieri mattina il sindaco Cereser – poichè toglie dalla strada tanti giovani: va potenziato per intercettare anche quei ragazzi che altrimenti potrebbero perdersi, se non si sono già persi. La dimensione educativa è la più importante, al di là dei risultati agonistici». «Serve una coscienza – commenta Gabriele Busato, direttore generale del Volley team club – e noi da sempre siamo consapevoli dei rischi legati a queste situazioni. Finora però il problema dell’ufficio sport è stato quello di ridurre i finanziamenti. Si tratta di fare delle scelte a monte. L’amministrazione che ruolo assegna allo sport? Se la pratica sportiva ha un valore, bisogna investire in questa direzione».
Ultimo aggiornamento: 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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