Ridurre i compiti per le vacanze natalizie? La decisione spetta solo agli insegnanti

Giovedì 13 Dicembre 2018
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Caro direttore,
l'invito del ministro Bussetti a non dare i compiti agli studenti per le prossime vacanze natalizie è senz'altro una bella notizia per tanti giovani scolari. Che lo sia anche per la scuola e per le famiglie è tutto da vedere. È arcinoto come la maggioranza degli insegnanti sia affezionata ai compiti per casa e come le famiglie in generale considerino il lavoro domestico un indice di serietà da addebitare agli istituti scolastici. Nelle vacanze, poi, i compiti possono essere un deterrente contro le distrazioni ed il non far nulla. Né vale per molti studenti e famiglie ipotizzare attività alternative riferite alle letture, ai viaggi, al gioco... oppure al fantasioso stare in famiglia. Quasi sempre gli hobby, gli interessi e le occupazioni alternative, a volte decidono il futuro di molti giovani, non hanno nulla da spartire con i compiti a casa. Proprio qui sta il problema. Che cosa sono questi compiti? Uno stimolo alla ricerca, all'approfondimento personale, al consolidamento di abilità e competenze? Oppure diventano un tempo da occupare solo per ordine del docente, non di rado con significato punitivo e senza un reale raccordo di comprensione con quanto si è fatto in aula. Spesso gli studenti a casa eseguono senza aver capito, di conseguenza il ricorso abituale alle ripetizioni ed al falso recupero. Operazioni tardive ed assurde. Pertanto l'invito del ministro, se vuole essere davvero producente, dovrebbe recuperare quelle riflessioni ormai datate, diventate movimenti, come il metodo modi, che considerano il lavoro fatto a scuola un iter completo per il consolidamento delle competenze senza il bisogno di compiti a casa. Da aggiungere che una scuola organizzata in tal modo rimuove lo spettacolo, a volte opprimente, di ragazze e ragazzi, spesso giovanissimi, obbligati a fare la staffetta tra casa e scuola con zaini pesantissimi zeppi di libri.
Luigi Floriani
Conegliano (Treviso)


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Caro lettore,
secondo le statistiche dell'Ocse gli studenti italiani sono fra coloro che al mondo hanno più compiti per le vacanze. Poiché a questo non corrisponde sempre un'eccellenza in termini di preparazione, qualche correttivo e qualche riflessione su questo argomento può essere utile. Ben vengano dunque le raccomandazioni e i suggerimenti del ministro. Tuttavia mi permetto due considerazioni. La prima. In tanti ormai non resistono alla tentazione di sostituirsi agli insegnanti. Di fare la lezione ai professori. Credo invece che anche su questo tema l'ultima parola debba essere la loro. Fatto salvo l'autorevole e saggio consiglio del ministro, sono i docenti, in piena autonomia, quelli che possono meglio di chiunque altro giudicare se ai loro studenti è necessario assegnare compiti per le vacanze natalizie o se invece possono esentarli e lasciarli liberi di dedicarsi ad altro. La seconda considerazione e questa. Se ai ragazzi vogliamo evitare l'onere dei compiti natalizi per consentir di dedicarsi al riposo e alla famiglia, suggeriamo almeno loro la lettura di un buon libro. Male non farà.
Ultimo aggiornamento: 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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