I negozi non pagano, luminarie al risparmio in centro storico

Mercoledì 12 Dicembre 2018 di Michele Fullin
I negozi non pagano, luminarie al risparmio in centro storico
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VENEZIA - Malgrado la magnificenza delle raffinate luminarie piazza San Marco, quest’anno la città sarà meno addobbata per le Feste rispetto agli scorsi anni. Mentre Mestre si arricchisce di lampadine colorate grazie anche ad un intervento del Comune per sostenere il commercio in un’area circondata dai centri commerciali, a Venezia è quasi notte fonda. Le luminarie installate sono finora pochissime e poche seguiranno nei prossimi giorni.
  Certamente la trasformazione del tessuto commerciale ha un suo peso: i sempre più numerosi negozi di souvenir a basso prezzo, alimentari da asporto e bar non hanno certamente interesse a stendere tappeti rossi e alberelli davanti al loro ingresso. Così come le sempre più numerose catene nazionali e internazionali non collaborano con i negozi locali nella gestione delle spese delle luminarie. Da tempo succede questo, che chi avrebbe molti più soldi in realtà approfitta dell’amor proprio dei più piccoli. Che ora, però, si sono rotti le scatole.
Difficilmente quest’anno vedremo luminarie alle Mercerie e poca roba si vedrà anche in Strada Nova e Lista di Spagna, luoghi un tempo consacrati alla luce durante le feste. La gente non si mette d’accordo o pochi non accettano più di pagare per tutti. L’Ascom di Venezia si era offerta di dare assistenza tecnica per le pratiche e l’installazione, ma le richieste sono state pochissime. Anche quando l’associazione avrebbe pagato pure la corrente. Ormai quei 100-200 euro per illuminare la calle o il campo tra metà dicembre e Carnevale non li vuole più spendere nessuno. Soprattutto se ci sono i “furbastri” che non pagano sapendo che comunque altri lo faranno.
Purtroppo c’è ancora la coda della crisi che morde - commenta il presidente di Ascom Venezia, Roberto Magliocco - il commercio è crollato di colpo dal 15 novembre e non si prendono neanche i soldi delle spese. Inoltre, perdura il clima di incertezza a livello nazionale. Infine, c’è la sensazione che a Mestre l’amministrazione comunale investa di più rispetto a Venezia sotto questo aspetto e non tutti sono contenti di questo. Capisco che là i negozi siano sotto l’attacco della grande distribuzione, ma forse un po’ di attenzione servirebbe anche qui, visto che ormai buona parte del tessuto commerciale è formato da grandi catene che non collaborano con i negozi locali. Esiste ancora qualche coraggioso, ma si stanno stufando un po’ tutti malgrado abbiamo offerto la massima disponibilità.
Nella maggior parte delle zone che saranno illuminate, il Comune (con la società Vela) ha dto un contributo, per lo più tecnico. Quindi area marciana con l’associazione Piazza San Marco, ponte di Rialto (si parte giovedì), sotoportego dei Oresi (sono stati i primi ad illuminare) e campo de le Becarie con calle dei Boteri e campo San Luca. Ma solo perché ci sono dei volonterosi che si sono fatti carico dell’organizzazione e spesso gegli oneri. A piazzale Roma ci hanno infine pensato direttamente Vela e Avm. 
Nonostante i ripetuti richiami alla qualità, anche quest’anno il mercato natalizio sarà tutto in strada Nova e non più in campo San Luca, San Salvador e San Bortolo e soprattutto non cambierà la tipologia merceologica. Si tratterà delle solite bancarelle che vendono un po’ di tutto: dalle pentole a piccoli oggetti elettronici, dai panni asciugatutto alle calze e mutande, dalle cuffie ai torroncini e alle caramelle. Questo mentre i tentativi di scimmiottare i mercatini dell’Alto Adige con prodotti artigianali di qualità sono stati bruscamente interrotti dopo anni di tentativi andati quasi a vuoto. Come hanno osservato alla Confartigianato, il tempo dei mercatini è finito, perché ormai la città non ha più vuoti stagionali da riempire, ma servono invece iniziative che portino clienti là dove c’è la qualità senza ricorrere a capanne natalizie.
Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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