Pagavano la tassa rifiuti su terreni diventati mare: ora nuovi parametri

Venerdì 7 Dicembre 2018 di Roberto Perini
spiaggia di Sottomarina
CHIOGGIA - Cambiano i criteri per la Tari, la tassa dei rifiuti che tanto fa penare il Comune. Gli attuali parametri utilizzati per la tassazione degli arenili risultano obsoleti anche perché non considerano i forti mutamenti morfologici registrati, lungo la spiaggia, nel corso degli ultimissimi anni. Vasti tratti di battigia, infatti, sono arretrati a causa dell'erosione; in altri punti, invece, la fascia si è notevolmente allargata. Capita, pertanto, che qualche stabilimento finisca addirittura per essere tenuto a pagare la Tari non per le superfici sfruttabili, ma per svariati metri quadrati d'acqua di mare...

GLI AGGIUSTAMENTI L'assessore alle Finanze Daniele Stecco ha dunque avviato gli studi preliminari per un nuovo regolamento che dovrebbe aggiornare i criteri per la formulazione delle bollette della tassa dei rifiuti. Spera che gli aggiustamenti possano contenere il rincaro della tassa a carico di chi effettivamente paga troppo e, nel contempo, ottenere più denaro da alcuni soggetti particolarmente avvantaggiati. L'assessore confida pure che, nel complesso, la riformulazione delle regole possa rendere qualche centinaia di migliaia di euro in più: condizione indispensabile affinché il Comune possa evitare di rendere ancor più salate le bollette che le famiglie riceveranno, a partire dal prossimo gennaio.
Il rinnovo del regolamento (quello vigente si basa su planimetrie risalenti all'ormai lontano 2009) sarebbe di rigore anche perché, nel corso degli ultimi anni, Chioggia ha prodotto molti rifiuti in più, rispetto al periodo precedente all'adozione degli attuali parametri. Si tratta principalmente di involucri, imballaggi e confezioni.

SUPERFICI ALL'APERTO Il maggior problema da risolvere consisterà, tuttavia, nella ridefinizione delle superfici all'aperto, con particolare riguardo per la fascia costiera utilizzata dagli stabilimenti balneari che, abbandonata la Veritas, conferiscono i rifiuti aziendali a un'azienda privata certificata. Molti gestori non pagano più la tassa in virtù di una legge del 2014 che, ammesso il regime di concorrenza, ha eliminato il monopolio di cui godevano le società partecipate. Com'è noto, proprio a causa dei mancati proventi dal settore balneare, per far fronte alle richieste della Veritas, il Comune non ha potuto che far pagare il conto a tutti gli altri contribuenti in regola. Secondo Stecco, il rinnovo delle regole potrebbe infine convincere un certo numero di imprenditori balneari a servirsi nuovamente della Veritas, a tutto vantaggio dei conti del Comune. L'amministrazione cittadina sarà, comunque, tenuta a prevedere che un indefinito numero di aziende possa scegliere liberamente tra la partecipata (ex monopolista) e qualsiasi altro fornitore certificato.
 
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