PADOVA - La storica rivista dei frati, il Messaggero di Sant'Antonio, licenzia tutti i dipendenti. Scatta la protesta portata avanti anche dalla Federazione della Stampa (Fnsi) e del sindacato: «Un fatto inaccettabile, prima ancora della comunicazione in sé, la condotta adottata dall'edizione».
I redattori sono in sciopero a oltranza a seguito della comunicazione da parte dell'editore della "chiusura della redazione con la cessazione di tutti i rapporti di lavoro giornalistico". Il 'Messaggero di Sant'Antonio" è il mensile edito dai frati della basilica di Padova che arriva in abbonamento a milioni di fedeli nel mondo. La redazione - che fa uscire anche il Messaggero dei Ragazzi - è composta da 8 giornalisti.
La direzione ha sottolineato di aver cercato in tutti i modi «di evitare questo triste epilogo, nonostante le ingenti perdite registrate, in modo particolarmente evidente già dal 2015 e comunque in questi ultimi decenni». Nel 2017 in bilancio si è chiuso in passivo per 2,7 milioni di euro; le perdite di esercizio nell'ultimo quinquennio (2013-2017) ammontano a circa 10 milioni. I giornalisti erano in contratto di solidarietà da un anno.
Probabile che la testata continui in futuro le pubblicazioni (è uno dei settimanali più diffusi d'Europa) affidandosi ad un service esterno e non a giornalisti interni.
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Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 12:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA I redattori sono in sciopero a oltranza a seguito della comunicazione da parte dell'editore della "chiusura della redazione con la cessazione di tutti i rapporti di lavoro giornalistico". Il 'Messaggero di Sant'Antonio" è il mensile edito dai frati della basilica di Padova che arriva in abbonamento a milioni di fedeli nel mondo. La redazione - che fa uscire anche il Messaggero dei Ragazzi - è composta da 8 giornalisti.
La direzione ha sottolineato di aver cercato in tutti i modi «di evitare questo triste epilogo, nonostante le ingenti perdite registrate, in modo particolarmente evidente già dal 2015 e comunque in questi ultimi decenni». Nel 2017 in bilancio si è chiuso in passivo per 2,7 milioni di euro; le perdite di esercizio nell'ultimo quinquennio (2013-2017) ammontano a circa 10 milioni. I giornalisti erano in contratto di solidarietà da un anno.
Probabile che la testata continui in futuro le pubblicazioni (è uno dei settimanali più diffusi d'Europa) affidandosi ad un service esterno e non a giornalisti interni.
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