Duce, l'Anpi vuole "vietare" alle edicole l'esposizione di calendari e gadget

Giovedì 6 Dicembre 2018
Un calendario del Duce in esposizione
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CORDENONS - Nei meandri delle leggi Scelba e Mancino, le due norme che disciplinano il reato di apologia del Fascismo, è meglio non addentrarsi. Tra pronunciamenti giunti in seguito all'approvazione delle due leggi e interpretazione del vero senso del termine apologia, si rischia di fare confusione. L'iniziativa promossa dall'Anpi di Cordenons, comunicata ieri dal leader Daniele De Piero, va oltre l'interpretazione delle leggi e punta direttamente all'obiettivo più facilmente raggiungibile: eliminare dalle edicole della cittadina tutti i gadget raffiguranti Benito Mussolini, o comunque riguardanti il Ventennio. Calendari, libri fotografici in bella mostra, potenziali regali di Natale che come ogni anno compaiono sui banconi delle edicole. Da qui a riuscirci, rischia di passarci un oceano, ma il tentativo è stato ufficializzato.
 
Ad occuparsene è l'Anpi, l'associazione che più di ogni altra si occupa di proteggere e veicolare la memoria partigiana di una cittadina che proprio per i meriti resistenziali si è guadagnata la medaglia di bronzo. «L'Associazione nazionale partigiani d'Italia, sezione di Cordenons, lancia un appello alla coscienza di tutti i gestori delle edicole cordenonesi invitandoli a non esporre calendari celebrativi della figura di Mussolini o in genere del Fascismo e, qualora già esposti, di ritirarli e restituirli al mittente - scrive Daniele De Piero -.
A Cordenons, per il sacrificio dei propri partigiani e per il sostegno dato dalla popolazione alla Resistenza, è stata riconosciuta, con decreto del presidente della giunta regionale, la medaglia di bronzo al valore.Nessun cordenonese aderì alla Repubblica di Salò e furono in molti, anche tra i militari, a preferire la deportazione nei lager nazisti piuttosto che abbracciare l'idea fascista. L'esposizione di proclami o calendari inneggianti o celebrativi Mussolini e il fascismo risultano in contrasto con i valori nazionali iscritti nella Costituzione oltre ad essere perseguibili per apologia di Fascismo. IL COMMENTO «Non vendente, non esponete, non ordinate e se necessario rispedite al mittente qualsiasi articolo riguardante il duce o il Fascismo», prosegue De Piero. Ovviamente non si fa riferimento ai libri di storia o alle collane divulgative che parlano del Ventennio, parte integrante della storia d'Italia. L'attacco è diretto a chi - con leggerezza o nostalgia - acquista o vende materiale che in qualche modo può inneggiare alla figura del duce o sottovalutarne la portata storica, riducendo il Fascismo a una parentesi come un'altra nella linea storica del Paese. «Crediamo che la nostra campagna abbia successo», conclude De Piero. Per farcela, l'Anpi dovrà vincere contro le regole del mecato. Impresa complicata. Marco Agrusti
Ultimo aggiornamento: 15:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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