Bankitalia: «Famiglie più povere e capitali in fuga»

Venerdì 23 Novembre 2018
Bankitalia, capitali stranieri in fuga dai Btp come nel 2012: fa paura «l'effetto spread»

Capitali stranieri in fuga dai buoni del tesoro pluriennali (Btp). «Ingenti vendite da parte degli investitori esteri» dei titoli di Stato italiani: è l'allarme lanciato dalla Banca d'Italia, che nel Rapporto sulla stabilità finanziaria nota come i disinvestimenti abbiano portato la quota degli esteri di circa tre punti percentuali, al 24%, nel secondo trimestre, «la variazione negativa più alta dal secondo trimestre 2012», proseguendo nel terzo trimestre «sebbene a un ritmo più moderato».

E lo spread sale. 

EFFETTO SPREAD SULLE BANCHE
Meno capitale, meno liquidità: è l'impatto dello spread sulle banche italiane, con effetti amplificati sugli istituti più piccoli. Lo rileva semrpe Bankitalia, secondo cui nei sei mesi al 30 giugno il Cet1, rapporto fra capitale e attivo, era sceso «di circa 60 punti base», di cui 40 solo nel secondo trimestre, penalizzando di più gli istituti minori che hanno visto ridursi di 75 punti base il Cet1 fra marzo e giugno contro i 30 delle banche maggiori. L'indicatore di liquidità per le banche è sceso a ottobre a 15,5 da 17,1 dello scorso maggio.


VALORE DEI TITOLI RIDOTTO
Da maggio il valore medio dei titoli italiani si è ridotto «di circa il 9%» riflettendo «il forte rialzo dei premi per il rischio derivante dalle incertezze sull'orientamento delle politiche economiche e di bilancio», rileva Bankitalia, secondo cui «le quotazioni dei titoli pubblici italiani hanno incorporato un rischio di ridenominazione del debito significativo, che non si riscontra in altri paesi dell'area dell'euro».


FAMIGLIE MENO RICCHE
Il calo dei titoli di Stato «ha determinato una riduzione del valore della ricchezza finanziaria delle famiglie» del 2% (poco meno di 85 miliardi) nei sei mesi a giugno, e «negli ultimi mesi il peggioramento dei corsi azionari e obbligazionari si sarebbe riflesso in un'ulteriore perdita di valore di circa l'1,5 per cento», aggiunge  Bankitalia, ricordando che nella crisi del 2010-2011 un aumento dello spread di 100 punti base ha fatto salire di 30 punti base i tassi sui mutui alle famiglie.


LEGGE DI BILANCIO
La legge di bilancio determinerebbe, nelle valutazioni ufficiali, una maggiore crescita rispetto al tendenziale di circa 0,6 punti percentuali nel 2019, ma «ciò presuppone moltiplicatori di bilancio piuttosto elevati», spiega  Bankitalia, secondo cui il caro-spread «rischia di vanificare l'impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio». L'effetto sulla crescita su crescita e debito/Pil dipenderà dunque dalle misure specifiche e dal mantenimento della fiducia degli investitori.


RISCHIO ASSICURAZIONI
E così lo spread rischia di colpire la solvibilità delle assicurazioni. «Le compagnie di assicurazione sono un settore «particolarmente esposto al rischio sovrano». Gli indici di solvibilità delle compagnie sono «in media ampiamente al di sopra dei minimi regolamentari; hanno però registrato una consistente riduzione», scrive sempre Bankitalia, avvertendo che «eventuali ulteriori forti svalutazioni dei titoli avrebbero effetti rilevanti sulla posizione di solvibilità delle assicurazioni». Il Rapporto sulla stabilità finanziaria di Via Nazionale ricorda che il settore è particolarmente esposto alle fluttuazioni dei titoli pubblici italiani, in cui investe il 34% degli attivi: secondo le stime un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato di 100 punti base ridurrebbe mediamente il valore dei fondi propri delle compagnie del 28%.

Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 00:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA