I genitori invitano i figli a picchiare gli avversari e li insultano: gara persa

Venerdì 23 Novembre 2018 di Marco De Lazzari
foto di repertorio
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VENEZIA - I genitori dei baby calciatori del Cartura rivolgono un insulto razzista ad un bambino di colore del Pegolotte e, invitando i loro figli ad andarci giù duro, fanno sospendere e perdere la partita a tavolino. È successo sabato 10 novembre al Don Mario Zanin di Pegolotte, dove i padroni di casa veneziani ospitavano i padovani del Cartura, nella 6. giornata del campionato Esordienti Misti Autunnale provinciale di Padova. La sfida 9 contro 9 tra i bambini delle due squadre (annate 2006/2007) è stata sospesa prima dell'inizio del terzo e ultimo mini-tempo, con il Pegolotte sotto 2-1 ma ora vittorioso per 3-0 dopo le decisioni adottate dal giudice sulla base del rapporto del dirigente-arbitro.

L'ALTRO CASO I genitori litigano e fanno sospendere la partita di basket, i figli in campo si stringono la mano. E su Fb scrivono: vergogna!

Il Cartura paga per responsabilità oggettiva perché i propri sostenitori (genitori) precisa il referto incitavano i giocatori a praticare un gioco pesante, pronunciando anche un volgare insulto razzista ad un giocatore di colore della squadra avversaria degenerando la situazione. Oltre a un'ammenda di 50 euro il dirigente Fabio Marchetti è stato inibito fino al 5 dicembre per non essersi adoperato nel far cessare il grave comportamento dei propri sostenitori (genitori) in campo avverso. 
«Nei primi due tempi dagli spalti alcuni genitori effettivamente esortavano al gioco duro nei confronti un paio di nostri ragazzi più dotati sul piano tecnico spiega un dirigente del Pegolotte Ad un certo punto c'è stato un unico insulto verso un nostro giovane di colore, da parte di un unico genitore, il quale poi ha cercato di raggiungere il ragazzo. Col senno di poi forse anche noi avremmo dovuto toglierlo dal campo prima per evitare la caccia all'uomo. Un episodio che ci serve di lezione per il futuro. Già in serata erano arrivate le scuse del Cartura, i rapporti sono ottimi da molti anni e il comportamento, o una parola sfuggita ad una sola persona, non rovina un'amicizia di vecchia data. Non facciamola più grande di quello che è stato, anche perché lì per lì gli altri giocatori e genitori presenti si erano subito indignati per quell'unica offesa».
Di diverso avvio il presidente Adriano Ragona del Cartura.
«Tutto è nato dal comportamento dei dirigenti del Pegolotte che non hanno sostituto un loro giocatore un po' esuberante, il cui comportamento ha determinato la reazione di un nostro genitore che ha pronunciato magari una frase inopportuna, ma assolutamente non razzista. Ed escludo che i genitori abbiano incitato i nostri ragazzi a praticare un gioco pesante. A fine gara il dirigente del Pegolotte che ha arbitrato la partita si è scusato con noi, e nel referto che abbiamo firmato non era stato riportato alcunché: è stato modificato successivamente a nostra insaputa dal Pegolotte, il che ci indigna. Come ci indigna che la federazione non ci abbia interpellato considerato che l'arbitro non era un direttore ufficiale, per cui quanto meno poteva chiedere la nostra versione dei fatti».
Una ferma condanna arriva da un esterrefatto Bepi Ruzza, presidente del Comitato Regionale Veneto. 
«Non ci sono parole per commentare questi episodi che lasciano allibiti. Davvero non capisco certe persone, probabilmente in giro c'è tanta frustrazione ma è inaccettabile venga sfogata sui nostri campi dopo tutti gli sforzi che facciamo per combattere ogni forma di violenza».
 

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 02:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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