Veneziani pellegrini alla Salute, si rinnova l'antico voto nella festa più sentita

Martedì 20 Novembre 2018 di Alvise Sperandio
Veneziani pellegrini alla Salute, si rinnova l'antico voto nella festa più sentita
 Venezia pellegrina alla Salute, si rinnova l'antico voto di gratitudine nella festa religiosa più sentita dalla città.

Intanto stasera la stessa  Basilica della Salute e altri luoghi simbolo di Venezia sono stati illuminati di rosso in ricordo e memoria dei cristiani perseguitati nel mondo. 

Saranno migliaia i fedeli che in questi giorni, e soprattutto mercoledì nella ricorrenza, raggiungeranno la basilica dedicata alla Madonna per accendere un cero e raccogliersi in preghiera davanti all'altare che custodisce l'icona bizantina della Vergine Mesopanditissa. Già ieri in tanti da Santa Maria del Giglio hanno attraversato il ponte votivo sul Canal Grande aperto venerdì dal patriarca Francesco Moraglia con il sindaco Luigi Brugnaro, il prefetto Vittorio Zappalorto e il questore Danilo Gagliardi.
CITTÀ TINTA DI ROSSO
Quest'anno la festa del 21 novembre porta l'iniziativa della colorazione dei luoghi simbolo della città, di acqua ma anche di terra, che saranno illuminati di rosso come segno di vicinanza e sensibilizzazione al tema dei cristiani perseguitati e martiri nel mondo. I fari abbracceranno la Salute, il ponte di Rialto, Ca' Farsetti e Ca' Loredan sedi del Comune, la Scala Contarini del Bovolo, i palazzi Ca' Rezzonico e Ca' Pesaro e, a Mestre, il municipio, la Torre civica e la Biblioteca Vez. L'accensione avverrà già questa sera alla fine del pellegrinaggio dei giovani sul tema Maria donna forte della fede che Moraglia guiderà dalle 18.15 da piazza San Marco e che si concluderà con la meditazione del Patriarca, la testimonianza del vescovo copto cattolico di Mynia (Egitto) Botros Fahim Awad Hanna e la preghiera di affidamento. Gli stessi giovani sono invitati a partecipare indossando un segno di colore rosso come messaggio a favore della libertà religiosa.

In questi giorni le messe si susseguono a ripetizione culminando domani, come da tradizione, in quella solenne che Moraglia presiederà alle 10 alla presenza del capitolo metropolitano e delle autorità civili e militari, per cui si attende una grande folla di credenti. La basilica sarà aperta ininterrottamente dalle 6 alle 20, con celebrazioni ad ogni ora senza sosta. I veneziani ricorderanno così i fatti di quasi quattro secoli fa quando, nel 1630, la Repubblica Serenissima con il doge Nicolò Contarini e il patriarca Giovanni Tiepolo fece voto di erigere la basilica barocca a forma di corona, a conclusione della pestilenza che dimezzò la popolazione, con 80 mila morti su 150 mila residenti.
LA TERRAFERMA
Grande partecipazione si ha anche in terraferma, nel santuario di via Torre Belfredo, riaperto giusto ieri e dove domani le celebrazioni si susseguiranno a ogni ora dalle 7 alle 12 e dalle 15 alle 20. Si attende un afflusso notevole pure a Catene, nella chiesa di via Trieste, dove la parrocchia quest'anno come tema che accompagna la festa hanno scelto una riflessione sul recente sinodo dei vescovi dedicato ai giovani. Domani, dopo la messa delle 11 con l'Unitalsi, sarà offerto un pranzo, nella tensostruttura riscaldata preparata per l'occasione, a 170 malati e disabili ospiti di varie comunità di assistenza, mentre la messa solenne delle 19 sarà presieduta da monsignor Fabio Dal Cin, delegato pontificio per la basilica di Sant'Antonio di Padova e per il santuario di Loreto. Domenica prossima, infine, si rinnoverà alle 15 la consueta processione mariana per le vie del quartiere, con partenza dalla chiesa vecchia, presieduta stavolta dal direttore della Pastorale diocesana universitaria don Gilberto Sabbadin.
 
Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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