Quel convento nascosto in mezzo alla laguna dove il vino è... una fede

Giovedì 15 Novembre 2018 di Daniela Ghio
Quel convento nascosto in mezzo alla laguna dove il vino è... una fede
1
Nel convento di San Francesco della Vigna a Venezia una giornata dedicata alla tradizione vinicola nel Cristianesimo e nell'Ebraismo. Un'occasione di dialogo ma anche l'opportunità di degustare i prodotti di 11 cantine gestite da religiosi.

LA STORIA
C'è un forte legame che unisce le religioni ebraica e cristiana. Unione che si svela sorprendentemente anche in una bevanda: il vino. Nella tradizione ebraica come in quella cristiana il vino ha avuto e continua ad avere un ruolo culturale e nel culto talmente importante che non sarebbe possibile pensare l'ebraismo e il cristianesimo, di ieri e di oggi, senza di esso. I quattro calici di vino del Sèder pasquale, il calice per la santificazione (Qaddìsh) del sabato  (Shabbàt) e delle feste, da parte ebraica; e il calice dell'Eucarestia, da parte cristiana, sono solo il segno, reale e insieme simbolico, del ruolo insostituibile del vino nella vita della comunità, della famiglia e delle singole persone. Cementa la comunità e la famiglia nella gioia, nella letizia e nella condivisione e, nello stesso tempo, se è possibile dirlo, unisce la terra al cielo, l'uomo a Dio, Dio all'uomo, e ci aiuta a pregustare, qui ed ora la gioia che proveremo nel mondo a venire. 

FEDE E TRADIZIONE
E, nella medesima prospettiva, la tradizione ebraica insegna che Dio accoglierà i giusti, nel mondo a venire, col vino spremuto dai grappoli tenuti in serbo per loro dai sei giorni della creazione; un vino speciale, un nettare prelibato, tratto dal frutto di quell'albero da cui Eva colse il frutto proibito, albero che, secondo alcuni Maestri d'Israele, era proprio una vite. Spiega lo studioso di ebraismo e scrittore Giampiero Anderlini nel suo libro I calici della memoria (Wingsbert House editrice) che la benedizione recitata dagli ebrei sul calice nel Qaddìsh, così come la benedizione sull'offerta del calice di vino nel rito cristiano della Messa, è la porta che si apre sul mondo e che lascia uscire la gioia infinita della festa alla quale non si può partecipare senza gustare il vino migliore che la terra produce e che viene accolto come dono di Dio: «Benedetto tu, Signore, nostro Dio, re del mondo, creatore del frutto della vite». Questa, invece, la benedizione secondo il rito cristiano: «Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della vite e del lavoro dell'uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza».

I VINI SPECIALI
Anderlini, insieme al sommelier Mauro Carosso, saranno gli animatori di un particolare convegno con degustazione di vini a Venezia, nell'antico convento di San Francesco della Vigna a Castello, tema Vino che allieta il cuore dell'uomo (Sal 104,15). Valore e significato del vino nella religione ebraica e in quella cristiana, promosso dall'Istituto di studi ecumenici San Bernardino (Ise). Si assaggeranno i vini di undici cantine: San Francesco della Vigna, Abbazia di Praia, Mylopotamos Mount Athos, Von Hovel, Domaine du Castel, Alagna Vini, Vini Evaristiano, Abbazia di Novacella Stiftskellerei Neustift, Bioni, Rocca di Montegrossi, e Sant'Andrea.

DIALOGO INTERRELIGIOSO
«L'iniziativa di questo convegno nasce come primo input dal desiderio di far conoscere il nostro istituto - spiega il preside dell'Ise, padre Stefano Cavalli -, che è una realtà che ha il suo valore: uno degli scopi principali è aiutare i cristiani a formarsi nel dialogo, nel rispetto e nella stima reciproci. In questi ultimi anni il nostro Istituto si è preso a cuore l'attenzione al dialogo interreligioso. Per fare questo, vista la proclamazione dell'Anno europeo del Patrimonio culturale, abbiamo pensato di proporre tra le altre iniziative quella di questo convegno sulla simbologia del vino nelle tradizioni ebraiche e cristiane. La scelta di questo tema è legata in primo luogo al fatto che il nostro Istituto ha la sua sede nel Convento di S. Francesco della Vigna a Venezia, luogo in cui, secondo una tradizione, sono state piantate le prime vigne nella laguna. In secondo luogo, perché il vino è sempre stato nella storia sia ebraica che cristiana segno di festa, di allegria di convivialità e di relazioni festose, e che ha assunto particolare valenza simbolica anche per indicare la relazione dell'uomo con Dio».

L'IMPEGNO DEL SOMMELIER
«Per il nostro breve percorso spiega il sommelier Carosso - inizieremo fissando lo sguardo su due episodi fondamentali, Noè e Cristo a Cana, passando attraverso una rapida rassegna tematica dei modi in cui il vino è considerato nella pagine bibliche. Il vino è parte della vita quotidiana, come pienezza della vita, motivo di festa e di benedizione. Il vino è anche simbolo di amore umano ma anche simbolo di sapienza. La Bibbia però non tace i pericoli insiti negli abusi del vino, contrapponendo l'ideale della moderazione». La categoria del vino nuovo diventa una delle categorie utilizzate dal Nuovo Testamento, da Gesù in particolare, per annunciare la novità portata dal Vangelo. «Il ribaltamento del significato rispetto all'Antico Testamento spiega ancora Carosso -, dove il calice dell'ira era immagine del giudizio, e l'immagine del vino pigiato nel tino e del sangue sparso per la salvezza. L'uso più bello che un cristiano può fare del vino è portarlo sull'altare perché diventi bevanda spirituale di salvezza».
Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 12:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci