«Bona nöte Adriano». Morto De Zolt, storico insegnante dell'alberghiero

Martedì 13 Novembre 2018 di Lucio Eicher Clere
«Bona nöte Adriano». Morto De Zolt, storico insegnante dell'alberghiero
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SANTO STEFANO - Bona nöte Adriano. Canterà così, col cuore rotto e la gola muta, il coro Peralba di Campolongo, per l'ultimo saluto al maestro De Zolt, parafrasando la canzone di inizio di una avventura d'amicizia e di canzoni durata più di quarant'anni; Bona nöte Peralba decine di coristi l'hanno cantata mille volte, e sembra un destino che la Val Visdende che l'ha ispirata ora sia morta nella sua bellezza, e a vederla non te sente pi com in paradis. Così come Campolongo, che ha perso ieri una delle sue figure più importanti e significative. Adriano De Zolt, 67 anni, se n'è andato nella notte, colpito da infarto nella sua casa, dove viveva da solo. Lo hanno trovato la sorella Elena e il cognato Renzi, accorsi al mattino dopo che le ripetute telefonate non avevano ricevuto risposta. E quando la notizia si è diffusa in paese e nella vallata del Comelico, l'incredulità si è intrecciata con il dolore ed il rimpianto per una perdita umana e culturale che lascerà il segno. «Da oggi senza di te Campolongo non sarà più lo stesso» è il post che Lorenzo Coluzzi, uno degli amici del Coro Peralba e collaboratore di Adriano in tante iniziative paesane, ha evidenziato sul web. E qualcuno ha commentato che anche il Comelico sarà più povero senza la presenza del professor De Zolt. Insegnante di francese per decenni all'Istituto alberghiero di Longarone, benvoluto dai ragazzi e stimato dai colleghi, egli era in pensione da alcuni anni e dedicava gran parte del suo tempo alla ricerca e alla attività sociale in paese. Musicista più per passione che per diploma di conservatorio seguiva il coro di montagna e quello di chiesa; studioso della parlata locale ha pubblicato nel sito dialettocampolongo.eu il vocabolario e le poesie raccolte in paese; promotore di iniziative nella Regola, nella pro loco, in parrocchia, Adriano De Zolt ha animato in questi anni la vita del paese di Campolongo più d'ogni altro. Fino alle scorse settimane, quando aveva portato a termine il lavoro di recupero e revisione, dopo un singolare ritrovamento in soffitta di un quaderno di appunti di un capitano degli alpini, Germano De Zolt, con la pubblicazione del libro Il secolo breve nella penna di Germano De Zol, che è stato presentato nella sala della Regola di Campolongo lo scorso 20 ottobre. E molti altri progetti davano ad Adriano la voglia di impegnare il suo tempo a favore della comunità. Si spengono le luci nella grande casa di pietra che s'affaccia sul crocevia dopo la piazza di Campolongo. Forse non canterà più legra l aga neta / che ven fora dal cornon/ e dal brent e cheta cheta/ la ne dis la su canzon, come scriveva Adriano in un suo testo diventato canzone, quella fontana che chioccola vicino alla sua casa. E lacrime scenderanno dagli occhi dei tanti alunni, ora diventati adulti, che hanno imparato ad amare il francese nelle lezioni del professor De Zolt. Uno dei tanti, Ludovico De Crignis, scrive: «Addio grande maestro di vita». Il funerale si svolgerà domani alle 14.30 a Campolongo. 
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