Ca' Sugana: «Ci riprendiamo il Tenni». Conte mette in campo gli avvocati

Venerdì 9 Novembre 2018 di Paolo Calia
Ca' Sugana: «Ci riprendiamo il Tenni». Conte mette in campo gli avvocati
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TREVISO - La questione Tenni, il caso Treviso, per Ca' Sugana stanno ormai diventando un incubo. Non se ne viene fuori: le gestioni della glorioso e martoriato club di calcio cittadino si susseguono, ma i problemi restano. Adesso tocca ai dubbi sui nuovi proprietari di Atlantis Sport Management, la società inglese di nome ma di fatto con i piedi ben piantati in Italia, che ha recentemente rilevato il Treviso. Società che però non risulta avere dipendenti e che, nelle carte ufficiali, non indica dettagli importanti come capitale a disposizione, banca di riferimento o revisori dei conti. E che, soprattutto, è comparsa il 2 novembre annunciando l'acquisto del club biancoceleste senza prima avvisare nessuno, nemmeno il sindaco. E Mario Conte su tutta questa vicenda, vuole vederci chiaro. Ca' Sugana è coinvolta in tutta questa vicenda non solo per la necessità di difendere nome e storia della città, ma anche in quanto proprietaria dello stadio. E il Tenni sarà il prossimo nodo da sciogliere.
L'AFFONDO«Abbiamo affidato la gestione del Tenni alla società guidata da Visentin e non a questa - spiega Conte - e lo abbiamo fatto attraverso una gara pubblica. Assieme al vicesindaco Andrea De Checchi abbiamo chiesto all'avvocatura civica di prendere in mano tutti i documenti e verificare se questa assegnazione è ancora valida o se possiamo procedere a una eventuale rescissione. Questo cambio societario è avvenuto senza dire niente a nessuno, senza sapere chi sono queste persone che hanno preso il Treviso, senza conoscere il loro progetto sportivo. Non sappiamo niente». Il sindaco ha ovviamente letto l'inchiesta pubblicata dal Gazzettino: «Ho letto e sono preoccupato - ammette - mi spaventa un po' questa mancanza di chiarezza. Sinceramente è una situazione non tollerabile. Sono anni che il calcio Treviso viene umiliato da gestioni fumose, senza una prospettiva a lungo temine, senza un orizzonte. Per il Treviso vogliamo un progetto di alto profilo, di qualità, chiaro. Per questo abbiamo chiesto chiarimenti e verifiche su questa nuova proprietà, vogliamo conoscerne i programmi. Certo potevano almeno farci una telefonata».
NUOVA VITAConte vuole il rilancio del Calcio Treviso. Vederlo agonizzante all'ultimo posto dell'Eccellenza, è mortificante. Lo è per i tanti appassionati ormai delusi, per i pochi tifosi che ancora vanno allo stadio. E lo è per l'amministrazione che, invece, vorrebbe rivalutare stadio attraverso un serio progetto sportivo: «Giocare nel Treviso deve tornare ad essere il sogno per i tani bambini che praticano il calcio in città. Vogliamo un progetto che coinvolga tutte le società, che abbia basi solide. Non siamo più disposti ad accettare gestioni poco chiare come accaduto in passato. Le idee ci sono, ma vogliamo i progetti giusti». E questi inglesi dall'accento veneto non lo convincono: «Ho dei dubbi, non lo nascondo - ammette Conte - ma li ho perché non li conosco, perché sono arrivati all'improvviso senza avvisare nessuno. Adesso vediamo come procederà questa situazione. Di certo rimaniamo vigili». 
LA TENSIONEA Ca' Sugana non abbassano la guardia e Conte, alla fine, promette: «Come ho già detto non accetteremo le situazioni già viste in passato, per il Treviso vogliamo un salto di qualità.

Pensiamo anche ad altre soluzioni e, se ci saranno le condizioni giuste, siamo pronti a impegnarci in prima persona». La tensione resta alta. A oggi, a quanto dicono dagli uffici comunali, nessuno della Atlantis si è ancora fatto vivo con sindaco o assessore. E la questione Tenni rimane sul tavolo: Ca' Sugana non accetterà di assistere, ancora una volta, al progressivo degrado di una struttura che ha una lunghissima storia alle spalle e che sta vivendo gli anni più bui.

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