Il negozio Zancanaro fa 120 anni: «Ora i veneziani vengono a comprare qui»

Venerdì 9 Novembre 2018 di Elisio Trevisan
Il negozio Zancanaro fa 120 anni: «Ora i veneziani vengono a comprare qui»
2
Centovent'anni e li dimostra tutti. Non perché sia decrepito, anzi, è tra i negozi più belli di Mestre, ma perché alla qualità aggiunge l'esperienza di una famiglia che da tre generazioni lo possiede e lo gestisce: nel suo settore è il più antico di Mestre. Zancanaro in piazza Ferretto compie, dunque, 120 anni di attività e in questo secolo ha visto Mestre (che alla fine dell'ottocento aveva 11 mila e 500 abitanti) crescere, svilupparsi da borgo a città, arricchirsi fino ad essere soprannominata negli anni Sessanta la piccola Milano, e declinare con la morte di Porto Marghera e l'accerchiamento dei grandi centri commerciali sorti nell'immediata periferia. Intutti questi anni ha visto e servito ogni tipo di cliente. Quando è cominciata l'ultima grande crisi economica, dal 2008, ha perduto molti mestrini e inizialmente anche molti miranesi, che erano un altro forte bacino di utenza, a causa degli intasamenti in tangenziale. Da quando è stato inaugurato il Passante i miranesi hanno cominciato a tornare in piazza Ferretto ma, ultimamente, sono soprattutto i veneziani che hanno sostituito i mestrini scomparsi: vengono in terraferma, sfidando la storica paura ad affrontare le porte del ponte della Libertà verso la campagna, perché in centro storico non trovano più un negozio: sono rimasti quelli per turisti e gli store delle grandi marche del lusso ma per le tasche medie sono inavvicinabili.
LA SPERANZA«Per un paio di mutande, una canottiera, un intimo di classe, ma anche per un abito e, d'estate, pure per costumi e teli da mare vengono da noi. A Venezia hanno perso anche Coin» spiega Anna che da anni aiuta la sorella Marina Costantini, titolare dell'attività dopo aver raccolto il testimone dalla zia Cile, diminutivo di Cecille, che negli anni Sessanta era una delle commercianti più influenti e conosciute di Mestre.
E i mestrini che fine hanno fatto?
«È sempre più difficile, non solo per noi. E quest'anno va ancora peggio dell'anno scorso. Il 2017 ci aveva fatto sperare in una debole ripresa ma da giugno di quest'anno abbiamo sofferto tantissimo».
La città si è impoverita dopo la chiusura delle fabbriche e l'apertura dei tanti centri commerciali.
«Sì, quello ma non solo. C'è stata la crisi economica mondiale e soprattutto c'è un livellamento al basso della qualità della vita. Manca il lavoro pagato, questo è il problema più grave, e se le persone non hanno la possibilità di spendere, i negozi si svuotano e chiudono. D'altro canto la vedete piazza Ferretto com'è, bella ma desolatamente vuota di notte e di giorno».
Voi, però, resistete, anzi avete rinnovato il locale e puntate alla quarta generazione.
«Io e mia sorella cerchiamo in famiglia chi raccoglierà il testimone e non abbiamo alcuna intenzione di mollare. Ma dobbiamo essere sincere: se questa casa non fosse nostra, se avessimo dovuto pagare un affitto, non avremmo retto».
Quando avete acquistato questa dimora storica?
«Furono Emilia Zancanaro, la siora Milia, e il marito Costantini che nei primi anni del Novecento acquistarono un po' alla volta la casa che era divisa in due proprietà: all'epoca era casa e bottega, la merceria al piano terra, dietro la cucina e sopra le camere da letto, oggi ha due piani di negozio».
Per i 110 anni avete fatto festa al Candiani. Questo nuovo decennio come lo celebrate?
«Meno fasti, non è il caso di questi tempi, ma offriremo sconti ai clienti fino al 30 novembre, e mercoledì 28 dalle 17 alle 20 inviteremo tutti a un brindisi».
Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 09:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci