Retta in ospizio a carico del Comune, ma lui aveva un "tesoretto"

Mercoledì 7 Novembre 2018
Retta in ospizio a carico del Comune, ma lui aveva un "tesoretto"
SAN VITO - Il Comune mette le mani sul tesoretto del caro estinto, chiudendo una vicenda che si trascinava da più di dieci anni. Una vicenda ben conosciuta dal consigliere comunale Giò Battista Scodeller, che in questi anni ha presentato più volte - direttamente o per interposta persona, attraverso l'ex consigliere Giacomo Collarile - interrogazione e interpellanze, di cui quella più recente risale a un paio di giorni fa. Scodeller richiama infatti l'attenzione sul caso di un ospite della casa di riposo con retta a carico del Comune, alla morte del quale, nel 2007, si è scoperto che era titolare di un conto corrente con migliaia di euro.
Undici anni dopo il credito non è stato ancora recuperato, ma la situazione dovrebbe essere risolta a breve. Scodeller svela ora nero su bianco nell'interpellanza, dopo una debita premessa e cioè «che non è nostra intenzione sostituirci all'amministrazione nella gestione dei suoi crediti», che «il credito di 30 mila euro, a seguito dei nostri interventi, è in via di estinzione e a giorni sarà incassato dal Comune». Interpellata, l'assessore alle Politiche sociali, Susi Centis conferma «che il caso di sta risolvendo: dopo aver espletato un lungo iter burocratico che ha richiesto anche l'intervento di un legale. Ma prossimamente i fondi saranno trasferiti sul conto corrente del Comune di San Vito». Di che cifra stiamo parlando? «É compresa tra i 20 e i 25mila circa». Scodeller dunque ci aveva visto giusto e nell'interrogazione alza il tiro e formula una proposta: «Chiediamo di sapere se l'amministrazione intende istituire un servizio atto a monitorare le posizioni di quei cittadini che, dimostrando di vivere in condizioni di indigenza, hanno ottenuto dal Comune dei benefici economici quali sovvenzioni, contributi o integrazioni delle rette per le strutture protette. Capita che l'erogazione non sempre venga revocata, nonostante l'uscita dallo stato di bisogno del beneficiario». Il consigliere propone infine di affiancare, alle assistenti sociali, degli amministratori di sostegno i quali, «pur non essendo Sherlock Holmes, per legge possono effettuare verifiche mirate, anche con effetto retroattivo, per accertare se il conto corrente del beneficiario non sia stato svuotato prima di presentare la certificazione Isee». Sulla questione l'assessore Centis conferma da un lato «l'ottimo lavoro che già svolgono al Servizio sociale e dall'altra rigetta la richiesta di Scodeller di incaricare un dipendente comunale a hoc per recuperare le spese sostenute, ribadendo «che ciò è già previsto nelle mansioni del personale». Emanuele Minca
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci