«Sci, apertura regolare», ma manca la corrente per skilift, seggiovie e sparaneve

Martedì 6 Novembre 2018
«Sci, apertura regolare», ma manca la corrente per skilift, seggiovie e sparaneve
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Basterà un mese per ripristinare i campi da sci e, soprattutto, per ripristinare l'alimentazione elettrica? Per il ponte dell'Immacolata sarà tutto pronto o ci saranno ancora i generatori che funzionano a gasolio e che non basteranno ad far funzionare skilift, seggiovie e cannoni sparaneve? In Veneto sono tutti convinti che non ci saranno problemi. «Piste e impianti di sci veneti apriranno regolarmente per la stagione invernale», dice il governatore Luca Zaia. E anche il presidente veneto di Anef, l'Associazione nazionale esercenti funiviari, Renzo Minella assicura che tutto sarà in ordine. Peccato che la stessa associazione fornisca un quadro alquanto preoccupante. «La prossima stagione invernale non è a rischio: si scierà perché stiamo reagendo in tempi rapidi all'emergenza. Fortunatamente non abbiamo registrato danni strutturali agli impianti di risalita. I problemi sono relativi alla presenza di materiale sulle piste, che comunque si sta provvedendo a rimuovere», dice Minella che ieri  ha inviato una lettera all'assessore regionale al Turismo Federico Caner con una descrizione dettagliata delle criticità degli impianti a fune di tutta la provincia. «In questo momento l'aspetto più urgente resta quello dell'energia elettrica, per pianificare la produzione dell'innevamento non appena le temperature lo consentiranno», dice Minella.
Segue elenco: «L'elettricità manca ancora nelle zone del Passo Giau e del Passo Falzarego; ad Alleghe e sul Civetta, a Malga Ciapela, a Rocca Pietore e a Croce d'Aune; l'Alpe del Nevegal resterà senza energia per almeno 10-15 giorni; ad Arabba la rete elettrica è stata ripristinata, ma non è ancora sufficiente per garantire il funzionamento degli impianti». Non solo. Dice il presidente degli impiantisti che ci sono stati smottamenti e frane nelle aree sciabili e allagamenti di sale macchine e garage. «I danni più gravi si registrano a Malga Ciapela. Le società funiviarie stanno lavorando senza sosta per sgomberare le piste e riportare la situazione alla normalità».
L'APPELLOSi può essere ottimisti con un quadro del genere? Minella lo è: «Siamo fermamente convinti che con la collaborazione di enti e istituzioni, alla perseveranza e capacità di reazione con cui gli impiantisti stanno affrontando questa emergenza, riusciremo a garantire l'apertura delle stazioni sciistiche come da programmi».
E garantisce anche il governatore Luca Zaia: «La montagna veneta sarà pronta ad aprire impianti e piste per la stagione sciistica in arrivo, già l'8 dicembre. Circolano strane voci che sarebbe meglio tacessero se non sanno». «Su piste e impianti si stanno facendo verifiche e interventi aggiunge il presidente della Regione e non ci saranno chiusure o ritardi nell'apertura della stagione dello sci. L'8 dicembre tutta la montagna veneta risponderà presente, perché tutto ciò che serve si sta già facendo. Il rilancio sarà lungo e faticoso ma proprio per questo non è il caso di aggiungere problemi falsi ai tanti veri che ci sono». 
Rincara l'assessore al Turismo Federico Caner: «Sta circolando una voce del tutto falsa, che danneggia ulteriormente un territorio ferito ma che sta già lavorando per risollevarsi in tempi brevi: la montagna veneta sarà pronta per la stagione invernale 2018/2019 e chi vorrà trascorrere le sue vacanze nelle nostre località sciistiche troverà l'accoglienza di sempre». Quindi gli sciatori cosa devono fare? Prenotare. L'appello di Zaia: «Trascorrete un'ora, un giorno, una settimana sulle nostre montagne che saranno, come sempre, pronte ad accogliervi».
Al.Va.

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