Urla e minacce tra accattoni davanti alla chiesa per 50 centesimi

Lunedì 5 Novembre 2018 di Gabriele Pipia
Due mendicanti davanti a una chiesa
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PADOVA - Urla, insulti e minacce davanti a decine di fedeli, tra cui diversi bambini. La lite tra due accattoni è scoppiata ieri mattina sul sagrato della chiesa di Santa Rita: per separare i due furiosi litiganti è stato necessario perfino l’intervento del parroco. Da una parte un ragazzo di origine nigeriana, dall’altra una giovane nomade: da tempo chiedono l’elemosina dopo la messa e ieri hanno litigato per pochi spiccioli. Molti testimoni sono rimasti a bocca aperta ma qualcuno ha deciso di mettersi in mezzo rivolgendo ai due protagonisti delle frasi non certo tenere. 
 
È successo tutto a mezzogiorno, al termine della seconda messa mattutina. L’uomo e la donna fanno la questua da molti mesi, si conoscono bene e sono noti anche ai residenti del quartiere Santa Rita. Quando i fedeli escono, loro sono sul sagrato a pochi metri di distanza. Le monetine dei padovani arrivano ad entrambi, con un’alternanza quasi regolare. Un euro, due euro, cinquanta centesimi. Ad un certo punto, però, scoppia la lite. «Mi rubi i soldi» urla la giovane donna. «Non è vero, non ti permettere» risponde lui. I toni si alzano. Segue un acceso diverbio che cattura l’attenzione di tutti: non mancano pesanti insulti e gravi minacce. «Ti rompo la testa» avrebbe pure gridato la nomade, secondo quanto raccontano i testimoni. Qualcuno ha anche pensato di chiamare vigili e carabinieri, prima che intervenisse don Romeo Sinigaglia placando gli animi e dividendo i due. 
IL TESTIMONE
«Quella delle 11 è la messa dedicata ai bambini e la lite sul sagrato non è stata certo un bello spettacolo». A raccontarlo, rammaricato, è il padre di una bimba che vive a pochi passi dalla parrocchia di Santa Rita. «La donna era davvero infuriata - prosegue -. Urlava davanti a tutti e abbiamo temuto che i due potessero finire a mettersi le mani addosso. Ho visto pure un uomo avvicinarsi al ragazzo africano invitandolo, con modi molto bruschi, ad allontanarsi e a trovarsi un lavoro». 
IL SACERDOTE
Don Romeo Sinigaglia, conosciuto nel Padovano anche come “don Bike” per via dei tanti viaggi organizzati in moto nei luoghi della fede, conosce perfettamente sia la giovane nomade sia il ragazzo africano. Ieri, quindi, è stato lui ad intervenire cercando di fare da paciere. «Sono due persone che non hanno mai creato disturbo, sono sicuro che questo sia un caso isolato dettato da un momentaneo momento di nervosismo personale - spiega, abbassando i toni -. Uscendo dalla chiesa li ho visti litigare e allora li ho subito prese da parte cercando di chiarire la situazione. Ricordiamoci che è gente in difficoltà e che purtroppo anche pochi spiccioli per loro possono essere vitali. Infatti hanno litigato per una moneta da 50 centesimi. Lo spazio davanti alla chiesa è poco, ma sono persone come noi, non possiamo mandarle via». Alla fine sarebbe stato trovato una sorta di accordo tra i due, a partire dalla prossima domenica: una messa a testa, senza mai “pestarsi i piedi”. 
Liti simili in città non sono certo una novità. Basti pensare alle faide interne tra spacciatori oppure alle baruffe tra posteggiatori abusivi. Il tema della “suddivisione dei territori” è senza dubbio ricorrente sia quando c’è dietro una vera forma di criminalità sia quando sullo sfondo c’è solo la povertà. 
Gabriele Pipia
Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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