Controlleremo a chi andranno gli aiuti, ma la solidarietà viene prima di tutto

Domenica 4 Novembre 2018
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Buongiorno Direttore,
mi riferisco all'appello Aiutiamoli (preferisco Aiutiamoci) in favore dei territori delle nostre montagne. Mi scusi per la franchezza ma, visti i fallimenti nelle gestioni dei soldi generosamente versati dai cittadini, che non si sa mai in quali tasche finiscano e considerato che questa volta le tragedie colpiscono l'intera Italia, preferisco aiutare persone bisognose di mia conoscenza, brevi mano. Ritengo in tal modo protestare contro gli approfittatori, gli ingordi e gli insaziabili, di cui siamo pieni.

Gianfranco Schiavo
Padova


Caro lettore,
lei è naturalmente libero di aiutare chi vuole. E di farlo come vuole. Noi siamo convinti che le persone colpite e martoriate nei giorni scorsi da eventi atmosferici eccezionali abbiano bisogno della vicinanza concreta di tutti e continueremo quindi a pubblicare il numero verde (con l'invito: Aiutiamoli) confidando nella tradizionale generosità e umanità delle nostre genti. Cercheremo anche di vigilare fino a quando i soldi raccolti siano stati effettivamente destinati alle persone e alle comunità che ne avevano bisogno e non siano invece finiti nelle tasche di qualcuno dei soliti furbi. Ma ci sono momenti in cui la solidarietà viene prima di tutto. Il celebre medico-filantropo Albert Schweitzer diceva: «Qualsiasi persona a cui è stato risparmiato il dolore personale deve sentirsi chiamata per aiutare a diminuire quello degli altri». Questo credo sia uno dei momenti in cui è bene ricordarsene. Senza se e senza ma.
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