Piazza della Motta, il Comitato
contesta il progetto: così è snaturata

Domenica 4 Novembre 2018 di Lara Zani
Il progetto di piazza della Motta voluto dal Comune
PORDENONE - Uno specchio d’acqua circondato da alberi in piazza della Motta e piazzetta del Donatore trasformata in una sorta di “salotto urbano”. Sul progetto che ha appena visto confermate le risorse provenienti dal Bando delle periferie, arriva la bocciatura del Gruppo di cittadini per la salvaguardia di piazza della Motta, affidata alle parole di Sergio Raso, ex consigliere circoscrizionale da sempre attivo nella vita cittadina. "Cosi quella piazza è snaturata".  Raso, che a suo tempo aveva criticato l’ipotesi di un parcheggio interrato, ora - assieme ad altri cittadini che hanno a cuore le sorti di piazza della Motta - parla di una “ennesima operazione di strappo definitivo con la memoria storica della città e con le tradizioni che trovano proprio il loro cuore pulsante”. Da un lato, i cittadini giudicano positivamente altri interventi finanziati con il Bando delle periferie: la trasformazione dell’ex Biblioteca civica in “casa” della musica, la ristrutturazione della sede dei Giudici di pace (che vorrebbe tuttavia adibita a sede della Polizia locale, la quale sembra invece destinata a traslocare nei locali dell’ex Provveditorato), il riatto delle ex Casermette di via Molinari e il loro riutilizzo come spazio per i bambini e appartamenti “intelligenti”, il recupero naturalistico del “sentiero delle operaie” e il relativo collegamento con via Gorizia, che consentirebbe una connessione naturalistica fra via Codafora, parco Reghena e il laghetto della Burida e il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il nodo, tuttavia, riguarda il destino di piazza della Motta: «Ci risiamo - commenta il gruppo di cittadini -. Non sappiamo proprio a chi possa essere venuta in mente la bizzarra idea, rappresentata con una “visione progettuale” che dice più di mille parole. Si vorrebbe realizzare uno specchio d’acqua circondato da alberi e un “salotto urbano” in piazzetta del donatore. Da decenni alcuni di noi si battono – e continueranno a farlo – per il ripristino dell’antico “nobile interrompimento”». All’idea del ripristino del “nobile interrompimento” il gruppo di cittadini affianca anche un’altra proposta che va in una direzione diversa rispetto a quella già presa dal Comune relativamente al “pianeta anziani”, quella cioè di “dare un’altra ubicazione agli anziani oggi ricoverati nella “Casa Umberto I”. Nell’attuale struttura potrebbero veder accorpate molte delle attività del Comune oggi “sparse” in vari punti della città. Se si operasse in questo senso - continuano -, la piazza intera non solo riacquisterebbe il suo volto vero, quello culturale vista anche la presenza dell’ex convento di San Francesco e del Caffè letterario”.
IL CASTELLO
Infine, rilanciano la questione del Castello, sul quale l’amministrazione ha annunciato l’intenzione di promuovere un concorso di idee: “In una prospettiva neppure tanto lontana visto l’avanzamento dei lavori per il nuovo carcere a San Vito, c’è da ragionare sul Castello: come ricomporne il tessuto architettonico originale? E a quale fine destinarlo? Pensarci da ora non sarebbe un errore, ma un segno di lungimiranza. Da tempo i residenti di più antica data si dicono disponibili a ragionare proprio per il recupero storico della piazza il cui interesse turistico sta crescendo, così come risulterebbe funzionale il suo utilizzo a fini culturali grazie alla vicinanza con il Museo delle scienze e con il Museo d’arte Ricchieri. Come si fa a non avere a mente la storia della città e proseguire nel cancellare tutto il patrimonio in nome di un presunto modernismo che finisce col gettare anche il bambino con l’acqua sporca?”.
Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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