Sappada "figlia di nessuno". ​Era veneta, isolata dal Friuli

Venerdì 2 Novembre 2018 di Lucio Eicher Clere
Sappada "figlia di nessuno". Era veneta, isolata dal Friuli
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SAPPADA (UDINE) - Sappada non è più in Veneto, ma per ora sembra non essere nemmeno in Friuli. A quasi un anno dal cambio di Regione (avvenuto ufficialmente il 23 novembre del 2017), il territorio a cavallo tra il bellunese e la Carnia si trova a dover ancora fare i conti ancora con Venezia. Impossibile raggiungerlo dal versante est, isolato dalle frane, dal Friuli Venezia Giulia sono arrivati ben pochi aiuti, quello che è arrivato è giunto dalla vecchia provincia di Belluno. Per il quarto giorno consecutivo la vallata ai piedi del Peralba ieri era senza luce e senza possibilità di comunicare con l'esterno. Alcuni generatori di corrente sono arrivati in serata dal Comelico percorrendo la strada dell'Acquatona, che ancora risulta ufficialmente impercorribile per smottamenti a monte in alcuni punti della carreggiata.
 
La gente è abbattuta, come i boschi che circondano le borgate sappadine e la rabbia mista a sconforto sta contagiando la popolazione. L'alluvione ha paradossalmente restituito così Sappada al Veneto. Dalla sottostante Carnia è impossibile transitare: un ponte pericolante a Comeglians e la deviazione è attraverso una galleria troppo bassa, che non consente il transito per i camion. Ma anche frane, l'ultima ieri pomeriggio tra Ovaro e Comeglians. L'unico collegamento esterno è con il Comelico, peraltro in grave situazione di transitabilità, in quanto il Piave ha eroso una parte della statale 52 Carnica in località Coltrondo, dove sta operando il cantiere che dovrebbe erigere due paramassi a protezione del versante franoso. Per raggiungere l'ospedale di Pieve, quindi, da Sappada bisogna arrivare a Santo Stefano e risalire il passo Sant'Antonio. Un incubo. Per fortuna in questi giorni non ci sono state emergenze drammatiche, anche se il pericolo di danni alle persone è stato incombente, viste le numerose case scoperchiate e i torrenti che hanno provocato molte frane. 
IL VICESINDACOIl vicesindaco Marco Rossa, che è anche operatore sanitario, racconta la situazione di grande difficoltà che sta vivendo la vallata germanofona. «Siamo isolati e senza luce da giorni - dice - e non riusciamo ad avere contatti con nessuno. Sappiamo che in altre zone della Carnia e del Cadore la situazione è altrettanto drammatica, ma per la popolazione di Sappada deve esserci dalla Regione una risposta immediata. Le nostre ambulanze sono sempre pronte ed efficienti, così come i volontari, ma ora servono soprattutto luce e telefoni per contattare le istituzioni e coordinare gli interventi necessari a ripristinare un minimo di normalità».
GLI IMPRENDITORINon potendo comunicare con nessun operatore telefonico né attraverso i social, c'è chi si premura di tranquillizzare i tanti sappadini e turisti della vallata che attendono preoccupati notizie. «Per chi ci conosce e che prova a chiamare - scrive Vincenzo Giacobbi portavoce dei commercianti - comunico che stiamo tutti bene e questa è la cosa più importante.

Sappada è uscita senza nessun morto o ferito da un nubifragio e da una tromba d'aria che ha devastato tetti, boschi e impianti. Siamo ormai da tre giorni senza corrente elettrica, senza connessione telefonica e con le strada verso il Veneto semi-aperta mentre verso la Carnia è chiusa. Ci chiediamo come sia possibile che i generatori siano arrivati solo ieri sera, siamo in montagna e comincia a fare freddo. Governo e politici vari della Regione Friuli Venezia Giulia, pensate di darvi una mossa o siete capaci di dimostrarci solo solidarietà a parole?».

Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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