«Licenziate l'insegnante che fuma marijuana» Ma il preside minimizza

Domenica 28 Ottobre 2018 di Marco Corazza
«Licenziate l'insegnante che fuma marijuana» Ma il preside minimizza
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JESOLO (VENEZIA) - Da una parte la punizione esemplare (il licenziamento) richiesta dall'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, dall'altra la mano morbida (un rimbrotto e nulla più) del preside, Francesco Ardit. Nel mezzo della bufera, c'è l'insegnante sessantenne dell'istituto Scarpa-Mattei di San Stino di Livenza (sede staccata di san Donà di Piave) pizzicata in casa con 0,7 grammi di hashish, tradita da quell'inconfondibile odore sui vestiti che non ha ingannato il cane antidroga dei carabinieri, durante un'ispezione a scuola, dopo la quale all'insegnante non è rimasto altro da fare che ammettere.

 
Con la prof, sono finiti nei guai anche due allievi minorenni, uno dei quali beccato con un bilancino per le dosi in casa e per questo denunciato alla procura dei minori.
Poco importa che la docente abbia spiegato che quella dose era per uso personale. L'assessore Donazzan non ammette scuse. «Notizie come questa mi lasciano sconcertata ha detto -. I genitori, le istituzioni, la società: tutti si aspettano che l'insegnante ricopra il ruolo di educatore nei confronti degli studenti che gli vengono affidati. Educatore non solo per quanto riguarda il programma scolastico, ma anche nella condotta di vita dove dovrebbe essere di esempio: è evidente che un'insegnante come questa, scoperta dei cani antidroga quale consumatrice abitudinaria di hashish, abbia fallito miseramente in questo compito». 
L'ASSESSORE«Un grande plauso - ha aggiunto Donazzan - va rivolto alle donne e agli uomini dell'Arma dei carabinieri che, coordinati dal Comando Provinciale di Venezia, hanno portato all'identificazione di uno spacciatore e di due consumatori abituali, uno dei quali insegnante proprio nell'istituto dove sono stati effettuati i controlli: auspico che la scuola intervenga con sanzioni proporzionate all'innegabile gravità dei fatti riscontrati dai militari. In particolare per l'insegnante, che ha tradito la fiducia e disonorato il ruolo che le erano affidati, spero possa scattare il licenziamento». 
«Ho già chiesto un incontro con il dirigente di questa scuola- ha concluso l'assessore - affinché, con il consiglio di istituto, venga affrontata al più presto questa gravissima situazione e conseguentemente adottati gli opportuni provvedimenti».
IL PRESIDE«Mal che vada posso chiedere all'insegnate di comportarsi bene - spiega per contro il dirigente scolastico, il professor Francesco Ardit - Personalmente non ho alcun altro potere. I controlli a scuola vengono decisi assieme alle forze dell'ordine. Non sono a conoscenza del caso se non dai giornali pertanto attendo eventuali atti delle istituzioni per valutare il tutto. Essendo un dipendente pubblico devo attenermi all'ufficialità di quanto accade nella scuola e comunque quando c'è la certezza di un fatto - spiega ancora il preside dello Scarpa-Mattei - Se l'autorità competente mi dovesse segnalare che un insegnante ha fatto qualcosa di contrario ai propri doveri scolastici sarà mia premura richiamarlo all'ordine. Di fatto questo è quanto un dirigente scolastico può fare. Eventuali altri provvedimenti vengono infatti stabiliti da altri uffici, secondo la scala gerarchica della scuola».
IL SINDACALISTAE anche dal sindacato arriva un freno alla veemenza dell'assessore, seppur con una osservazione. «L'ordinamento non prevede il licenziamento in caso di possesso per uso personale di droga - spiega Mariano Maretto, segretario generale Cisl Scuola di Venezia - e la Donazzan farebbe bene a occuparsi dello stato della scuola veneta. Certo è che la scuola è fatta per educare e va valutato se il comportamento dell'insegnante va ad incidere nella scuola o se riguarda la sua vita privata. Certamente può accadere in ogni posto di lavoro, dall'ospedale alla ricerca. Purtroppo la canna di hashish non è rara ed è frutto della società in cui viviamo».
Marco Corazza
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Ultimo aggiornamento: 16:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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