L'albergo non versa la tassa di soggiorno per 5 anni: il Comune rivuole 180mila euro

Martedì 23 Ottobre 2018
L'albergo non versa la tassa di soggiorno per 5 anni: il Comune rivuole 180mila euro
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VENEZIA - La Giunta comunale di Venezia ha deciso di costituirsi parte civile nell'ambito di un procedimento penale per il reato di peculato che riguarda il legale rappresentante di una società che svolge attività alberghiera. L'operatore era stato rinviato a giudizio per l'omesso versamento dell'imposta di soggiorno, riscossa dai clienti in un periodo che andava dal 2012 al 2017, per un totale complessivo di 179.628 euro.

«Non appena siamo stati messi a conoscenza del rinvio a giudizio - commenta l'assessore all'Avvocatura civica Paolo Romor - abbiamo immediatamente dato mandato all'avvocatura per la costituzione di parte civile, per ottenere il risarcimento del danno. E non si tratta solamente di un danno economico, quantificato in quasi 180mila euro, a scapito di un processo di tutela e salvaguardia di Venezia, ma di un vero e proprio danno d'immagine per l'intera città».

Per l'amministrazione municipale lagunare nessuno deve pensare «di rimanere impunito se infrange le regole: a Venezia vogliamo che la parola legalità - spiega - non sia uno slogan ma un reale impegno».
Le indagini erano a suo tempo state avviate dalla Procura della Repubblica proprio su segnalazione degli uffici comunali che provvedono ad incrociare i dati delle presenze e delle imposte riversate. «Ricordo - conclude Romor - che, in casi come questo, la procedura penale si interseca e si coordina con le azioni di recupero del credito avviate in sede esecutiva civile, da parte del Comune, e con il procedimento per danno erariale aperto dalla Corte dei Conti, su esplicita nostra richiesta, nei confronti dell'albergatore nella sua veste di agente contabile ai fini della tassa di soggiorno».
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