Spari in pista contro gli aironi, protesta dei residenti

Mercoledì 17 Ottobre 2018 di Mauro Favaro
Spari in pista contro gli aironi, protesta dei residenti
24
TREVISO - Sull’aeroporto di Treviso non volano solo gli aerei. Ma anche stormi di uccelli. Tanti. Inevitabile: il Canova, con i suoi 120 ettari e gli oltre 21.200 voli registrati l’anno scorso per più di 3 milioni di passeggeri, si estende nel bel mezzo del Parco naturale del fiume Sile. Un’area protetta piena di pennuti. Peccato che questi non vadano affatto d’accordo con gli aerei. Anzi, possono mettere a rischio la sicurezza. Save/AerTre, società che gestisce lo scalo, li allontana sparando cannonate a salve. Ma chi abita a ridosso della pista non ne può più. Ed è pronto a rivolgersi alla Procura. 
IL RISCHIO
Tutto parte dai rischi legati al bird strike. “Le conseguenze degli impatti tra gli aerei e i volatili possono essere disastrose”, avverte l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile. In sostanza, c’è la possibilità che gli uccelli si infilino nei motori dei velivoli causando il loro spegnimento. Per questo vanno tenuti alla larga. Nel 2016, ultimi dati ufficiai, il Canova ha contato 19 impatti tra aerei e uccelli. Più due con altra fauna selvatica. E anche per il 2017 dovrebbero essere confermati una ventina di impatti. La specie più colpita è il gheppio, seguita da civette, gabbiani e lodolai. Save/AerTre ha assunto un “pifferaio” per allontanare i pennuti dalle rotte di decollo e atterraggio. Tra le varie tecniche, c’è anche il cannone a gas. «Tra settembre e ottobre abbiamo dovuto intensificare l’attività a causa della presenza di numerosi aironi guardabuoi – spiega Corrado Fischer, direttore operativo di Save – il contrasto al bird strike è essenziale per la sicurezza dei voli. C’è una normativa stringente in merito. Al Canova opera una società specializzata che allontana i volatili con diversi sistemi, compresi i falchi, quando possibile. Nell’ultimo periodo è stato usato spesso il cannone. Ma ho già dato indicazioni affinché, come previsto, i metodi vengano diversificati». 
LA RABBIA
Fatto sta che i cittadini che abitano attorno allo scalo sono esasperati dalle cannonate. «Non riusciamo più a vivere. Non bastavano gli aerei, adesso dobbiamo anche sorbirci i colpi di cannone – denuncia Antonio Fiorentini, 57enne ex carabiniere impegnato proprio nella parte militare del Canova, ora in pensione – vanno avanti tutto il giorno: iniziano alle 8 e finiscono alle 17. Passi per un colpo ogni tanto. Ma qui sparano tre colpi ogni 15 minuti». Venerdì scorso ha contato 15 colpi in poco più di un’ora: dalle 10.48 alle 11.54. Praticamente uno ogni 4 minuti. «In alcuni giorni abbiamo sparato 15 colpi a salve: 15 al giorno, non 15 all’ora – specifica Fischer – il rumore, poi, parte dalla pista. Insomma, non esageriamo. Non è certo una trincea». Quello degli uccelli è una dei problemi più sentiti al Canova. «L’ambito fluviale rappresenta la maggiore attrattiva per gli uccelli – evidenzia l’ultimo report dell’Enac – e anche le ex cave, gli allevamenti ittici e zootecnici, le fabbriche dismesse e i casolari abbandonati presenti in aree prossime allo scalo rappresentano una forte attrattiva». L’ha sottolineato pure Giuliano Mansutti, per oltre 30 anni comandante di aerei Alitalia, oggi consulente del centro studi AeroHabitat: «Nella zona ci sono diversi allevamenti di pesci che attirano una grande quantità di uccelli. Tanto che ai piloti che operano a Treviso viene espressamente detto di stare attenti alle possibili concentrazioni di volatili». Per chiedere conto della serie di cannonate, Fiorentini si è già rivolto al Comune di Treviso, all’Arpav, alla questura, alla Polaria e alla stessa direzione del Canova. «Senza avere risposte – rivela – tutti mi hanno detto che non è di loro competenza. Alla direzione del Canova non mi hanno nemmeno fatto entrare. Non mi resta che l’esposto in Procura». E anche il comitato che si batte contro l’ampliamento dello scalo è pronto a scendere sul piede di guerra. 
Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci