Il caldo sta bruciando il radicchio di Treviso e le moeche muoiono (e arrivano a costare 100 euro al chilo)

Venerdì 12 Ottobre 2018 di Denis Barea
Il caldo sta bruciando il radicchio di Treviso e le moeche muoiono (e arrivano a costare 100 euro al chilo)
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Il fiore d'inverno - il radicchio di Treviso - sboccia troppo presto e per migliaia di produttori è allarme. Le moeche invece muoiono e così le reti del novellame messo a maturare sono vuote. Tutta colpa di un ottobre mite come i primi di maggio che fa arrivare anche nelle nostre tavole le conseguenze di un clima impazzito. Nella pianura trevigiana le temperature di queste settimane, soprattutto le minime notturne straordinariamente attestate sopra i 14 gradi, rischiano di mandare in fumo la stagione del radicchio rosso di Treviso Igp, che invece di farsi avvolgere dalla brina si lascia baciare dal tepore di un sole più che primaverile. Così le piante fioriscono e vanno in seme. Secondo una stima del Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco sono già quasi 3 i milioni di euro in produzione andati in fumo, corrispondenti a circa un terzo della produzione del precoce.
Una batosta che arriva proprio quando ne aumenta la richiesta, sia da parte della grande distribuzione che del dettaglio come anche dell'industria agroalimentare, tanto che nell'ultimo anno questa qualità è stata seminata nel  40% degli ettari di campo coltivati a radicchio Igp. E per il tardivo l'orizzonte è ancora più fosco. «Se le temperature soprattutto notturne non si abbasseranno sensibilmente entro una decina di giorni - spiega il presidente del Consorzio Paolo Manzan - è in pericolo la produzione destinata ad arrivare sulle tavole a fine anno».

TERMOMETRO
Senza una picchiata del termometro, quindi, a Natale gli scaffali dei supermercati e dei negozi di ortofrutta rischiano di restare vuoti. Con evidenti conseguenze sul prezzo del poco che sarà messo in commercio. «Già oggi - spiega Manzan - registriamo un aumento del costo all'ingrosso del precoce. Le quantità richieste sono sempre più elevate ma la disponibilità è scarsa. È quindi scattata una vera e propria caccia al prodotto, che è anche acquistato in grande quantità dall'industria della trasformazione alimentare, per cui sono importanti qualità e tracciabilità».
Ma neppure prezzi più alti al chilo potrebbero bastare per salvare i ricavi dei coltivatori del tardivo se ottobre continuerà a essere così caldo. Al radicchio, in questa fase, serve infatti brinare e perché ciò avvenga occorre che alla notte faccia freddo, tra i 2 e i 3 gradi, favorendo la cosiddetta induzione a freddo del gene, cioè il cambiamento di colore e la chiusura della pianta che in questo modo si predispone all'imbianchimento in vasca. La dead line per salvare risotti, insalate e radicchio trevigiano al forno sulle tavole di Natale è 10 giorni. Poi resterebbero solo i tempi supplementari del mercato tra gennaio e marzo. Sempre che sotto l'albero arrivi il regalo di un po' di freddo, altrimenti sarà vera crisi.

Intanto in mare non c'è traccia di moeche. In tutta la laguna veneziana i granchi che dovrebbero maturare sono spariti, decimati dalla temperature troppo alte che si registrano ormai dall'estate. E i prezzi schizzano: all'ingrosso la prelibata moeca è arrivata a 100 euro al chilo, nei ristoranti la paghi come l'oro. Inaffrontabile per i più. E un vero disastro per i pescatori.
Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 19:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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