Negano assunzione al pizzaiolo africano: «I clienti non gradiscono». Ma la città si ribella

Mercoledì 10 Ottobre 2018
Negano assunzione al pizzaiolo africano: «I clienti non gradiscono». Ma la città si ribella
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Non assumono il pizzaiolo africano perché ai clienti la pizza piace servita dagli italiani. E' questa la motivazione che sta facendo indignare gli abitanti di Tempio Pausania che hanno deciso di far sentire la loro voce diffondendo una denuncia sul web. Secondo alcuni abitanti della cittadina della Gallura, una pizzeria di Tempio Pausania avrebbe negato il lavoro a un giovane africano per non urtare la sensibilità di alcuni clienti, che non avrebbero sicuramente gradito la sua presenza. La lettera - come riporta oggi il quotidiano La Nuova Sardegna - è stata diffusa attraverso i social network. «Tempio è una tranquilla cittadina di provincia, dove si promuove a più livelli la mobilità internazionale di giovani studenti, dove le persone viaggiano e conoscono altre realtà, dove associazioni di volontariato si mobilitano per la solidarietà - scrivono - e dove, comunque, la presenza di un ragazzo straniero, africano, non è gradita al banco di una pizzeria al taglio».

I cittadini spiegano che i titolari della pizzeria «difendono la stabilità del loro lavoro per paura di perdere clienti affezionati, che a seconda di chi vedono al bancone storcono il naso e pensano di cambiare pizzeria».
Come riferisce il quotidiano, i titolari confermano che a spingerli verso questa decisione è stato il disappunto di qualche cliente e precisano che in passato ha lavorato con loro personale di diverse nazionalità, senza discriminazioni di alcun genere. Gli autori della missiva affidata a Facebook lanciano la sfida. «Potrebbe accadere che gli stessi italiani che si sentono cittadini del mondo, e amano i viaggi, gli scambi e gli incontri, non siano disturbati dagli stranieri che lavorano e decidano di sostenere l'attività di chi assume qualche straniero a rischio di perdere clienti», scrivono ancora. «Potrebbe accadere che a fine serata si scopra di aver venduto qualche pizza in più e non in meno - concludono - e che scegliere di giustificare le discriminazioni non paghi, perché i cittadini che si indignano per le ingiustizie sono più di chi le pratica».
Ultimo aggiornamento: 12:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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