​Ricercatori precari al Cro, in 50 senza lavoro a dicembre

Martedì 9 Ottobre 2018
Ricercatori precari al Cro, in 50 senza lavoro a dicembre
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PORDENONE - A quasi un anno di distanza dall'approvazione della contestata riforma dei contratti dei ricercatori che lavorano nel sistema sanitario nazionale la situazione precari del Cro torna a essere critica. Si avvicina infatti il 31 dicembre, data in cui scadranno i contratti precari che sono stati prorogati in extremis il 29 dicembre scorso, e la pubblica amministrazione non potrà più avvalersi di questo tipo di contratti per arruolare i ricercatori. Dopo la richiesta inoltrata la scorsa estate dalle sigle sindacali Anaao, Assomed, Cgil, e Cisl le Direzioni del Cro - che fino a oggi non hanno espresso alcun parere sulla questione - incontreranno oggi le delegazioni sindacali del comparto. Nonostante le numerose rassicurazioni pervenute in questi mesi da parte del ministero della Salute e delle direzioni del centro avianese, la norma è ancora lontana dall'essere applicata. Mancano infatti due documenti fondamentali: la definizione dei profili professionali nel contratto nazionale SanitàComparto e i decreti attuativi ministeriali che devono definire le procedure concorsuali e i criteri di valutazione dei lavoratori, senza i quali la legge non potrà entrare in vigore. 
 
«Questo significa che - sottolineano i ricercatori precari - a meno di una ulteriore proroga, 50 ricercatori del Cro i cui contratti scadranno a dicembre, resteranno senza lavoro. E lo stesso accadrà per tutti i contratti in scadenza nel 2019». Anche nel caso di applicazione della riforma a piramide, però, la situazione dei precari sarebbe tutt'altro che rassicurante. Il coordinamento dei precari ha elaborato un possibile scenario sulla base dei criteri previsti dalla legge per la fase transitoria, cioè il passaggio dei precari attualmente impiegati negli Irccs e negli Izs nel percorso della Piramide. Potranno accedere al percorso con contratto a tempo determinato solamente coloro che il 31 dicembre 2017 avevano un contratto co.co.co. attivo, ottenuto dopo aver superato una selezione pubblica, e con almeno tre anni di contratti atipici negli Irccs nei precedenti cinque anni. Nonostante il ministero abbia più volte ribadito la volontà di allargare il più possibile l'accesso alla piramide per gli attuali precari, il censimento rivela che al Cro solamente il 21% (28 co.co.co e 2 liberi professionisti) dei 141 precari con rapporto di lavoro atipico a luglio 2018 avrebbero i criteri previsti dalla legge per entrare nella riforma contrattuale. Il numero totale di precari della ricerca attivi a luglio 2018 è di 141: 71 borse di studio; 58 co.co.co.; 12 prestazioni professionali. A questi si aggiungono 8 tempi determinati per un totale complessivo di 149 lavoratori. Se paragonati agli stessi dati rilevati nel dicembre 2017 si nota che i co.co.co. in uscita dal CRO sono stati progressivamente rimpiazzati da borse di studio. Queste ultime infatti sono aumentate di 15 unità rispetto a dicembre 2017 (71 contro 56) laddove i co.co.co sono diminuiti di 13 unità (71 contro 58). Fra i ricercatori arruolati con borse di studio, 26 lavorano da più di 3 anni ad Aviano
d.l.
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