Rivolta nel ghetto di Foggia, 50 migranti aggrediscono i poliziotti

Lunedì 8 Ottobre 2018
Due poliziotti aggrediti a calci e pugni da 50 migranti a Foggia
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Per cercare di evitare l'arresto di un migrante numerosi extracomunitari hanno accerchiato due poliziotti, li hanno colpiti con calci e pugni e bersagliati con un lancio di oggetti contundenti. I due agenti sono stati 'salvatì dall'intervento di altre pattuglie della Polizia accorse sul luogo dell'aggressione: la baraccopoli che sorge vicino al Cara di Borgo Mezzanone, ad una quindicina di chilometri da Foggia, dove sono da tempo accampati numerosi migranti. Secondo il sindacato autonomo di Polizia (Sap), gli aggressori «erano una cinquantina», per questo vengono chieste «maggiori tutele per i poliziotti operativi su strada, come i taser».

I due operatori del distaccamento Polstrada di Cerignola sono stati medicati in ospedale. Guariranno in 15 e 30 giorni. Tutto è cominciato da un controllo anticaporalato e di contrasto dell'immigrazione clandestina. Gli agenti della Polstrada hanno intimato l'alt ad un'auto che procedeva a forte velocità vicino a Borgo Mezzanone. Il conducente non solo non si è fermato, ma ha cercato di investire uno dei due poliziotti. Ne è nato un inseguimento, avvenuto anche su strade di campagna, terminato quando il cittadino del Gambia alla guida dell'auto in fuga ha terminato la sua folle corsa nei pressi della baraccopoli esistente vicino al Cara. Scesi dall'auto i due agenti, dopo aver inseguito a piedi l'extracomunitario, lo hanno bloccato con grande difficoltà, non solo per la violenta resistenza del giovane, ma anche per l'intervento di numerosi migranti che per cercare di favorire la fuga del giovane hanno aggredito con calci e pugni i due agenti. L'arrivo di altre pattuglie della Polizia ha fatto disperdere gli aggressori.

Il cittadino gambiano, Omar Jallow, di 26 anni e con vari precedenti penali, è stato arrestato per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. «I due colleghi - spiega Francesco Pulli, segretario nazionale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap) - sono stati letteralmente pestati e hanno riportato importanti ferite con prognosi che vanno dai 15 ai 30 giorni.

L'intervento di altre pattuglie ha scongiurato il peggio per i colleghi. Episodi del genere non sono nuovi e, sicuramente, a spingere questa gente a delinquere indisturbata, è anche la consapevolezza di restare impunita». «Servono pene severe per chi non rispetta le regole - aggiunge Pulli - e occorrono anche maggiori tutele per i poliziotti operativi su strada, come i taser ad esempio. Se fosse successo il contrario, nessuno avrebbe esitato ad urlare al razzismo. È ora che chi sbaglia paghi e che la Polizia sia messa in condizioni di difendersi e operare in totale sicurezza in situazioni del genere, per dare un segnale positivo alla collettività».

Ultimo aggiornamento: 22:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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