«Noi imprenditori vittime dei nomadi tra furti e degrado»

Lunedì 8 Ottobre 2018 di Gabriele Pipia
La protesta degli imprenditori
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CURTAROLO - «Arrivano, si fermano e sporcano. Poi vanno via, tornano e sporcano ancora. E intanto noi subiamo anche un furto dietro l’altro». Roberto Peruzzo, imprenditore di lungo corso, convive da anni con le carovane dei nomadi e ora alza la voce perché non ne può più. «Stiamo investendo per espanderci e creare nuova occupazione, ma qui loro fanno ciò che vogliono. Ora basta».

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Siamo nella zona industriale di Curtarolo, una delle più grandi dell’Alta Padovana. Qui ha sede la Peruzzo, storica azienda specializzata nelle macchine per l’agricoltura e per la cura del verde, che lavora anche fuori dai confini nazionali e registra un fatturato da 10 milioni di euro. Da anni combatte con la sporcizia lasciata da un gruppo di nomadi e adesso riaccende l’attenzione sul problema. Come se non bastasse Peruzzo denuncia anche i ripetuti furti nei cantieri, altro tema molto sentito in tutta la provincia. 

 
LO SFOGO
«I nomadi arrivano con almeno dieci roulotte - racconta camminando per via Cavinato -. Stanno lì’ due giorni e se ne vanno lasciando rifiuti ovunque. Dopo quindici giorni tornano ed è di nuovo la stessa storia. Ci conviviamo da dieci anni». 
Se la sporcizia provoca un grande fastidio, i furti sono accolti con vera rabbia: «Non so dire chi siano i responsabili dei colpi notturni, ma in ogni caso qui c’è un grande problema di sicurezza. Quindici giorni fa i ladri hanno preso di mira i mezzi di un’azienda di Cittadella che lavora per noi, portando via 150 litri di nafta, due batterie e due fanali. È un continuo: due anni fa sono spariti i cavi dell’illuminazione pubblica e da quel momento questa zona è al buio. Come si può lavorare?».
INVESTIMENTI E PAURA 
«Stiamo costruendo un nuovo capannone che ospiterà un impianto di verniciatura e ci costa tre milioni di euro di investimento. Poi realizzeremo altri due capannoni. Insomma, noi stiamo facendo un grande sforzo per espanderci e contribuire allo sviluppo imprenditoriale di questo territorio, ma nessuno ci tutela. Le imprese vanno aiutate - insiste Peruzzo -. Con un’ordinanza, con più controlli, con tutto quello che si può fare. Il problema è stato denunciato, negli anni, a più amministrazioni. Abbiamo segnalato il problema in ogni modo, ma la situazione è sempre la stessa. Lavoriamo in mezzo al degrado». 
Con lui c’è anche Adriano Baesso di ABF Color, aziende di verniciatura con sede in via dell’Industria. «Oltre a sporcizia e degrado ci sono anche danni e furti - sbotta -. Questa gente salta le recinzioni e porta via qualunque attrezzo, per poi rivenderlo al mercato del ferrovecchio. Chiediamo più controlli e vogliamo sapere: chi ci risarcisce i danni?». 
«È una vera indecenza: queste persone lasciano una sporcizia pazzesca. Come spiego ai miei lavoratori che devono venire a lavorare in un contesto simile?» si chiede un terzo imprenditore, del settore dei trasporti, che chiede di rimanere anonimo. 
LA DIFESA
«Conosciamo benissimo la situazione e interveniamo ogni volta con vigili e carabinieri - assicura il sindaco Fernando Zaramella -. È in vigore l’ordinanza che vieta la sosta per più di 48 ore, più di così la legge non ci permette di fare. Parliamo di una grande area, con una decina di strade da tenere d’occhio. In passato abbiamo valutato l’installazione di una sbarra elettronica per accedere all’area industriale: non è una soluzione facile, ma siamo pronti a riprenderla in considerazione». Anche gli imprenditori dei comuni vicini guardano alla situazione con attenzione. 
Gabriele Pipia
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Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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