Le vere ragioni della mozione di Verona per chi vuole davvero ascoltare e capire

Domenica 7 Ottobre 2018
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Caro Direttore
Le scrivo dopo le reazioni all'approvazione di una mozione del consiglio comunale di Verona in favore della prevenzione dell'aborto, con il voto della capogruppo del PD. Sono medico, iscritto al PD sin dalle origini, eletto più volte in consiglio comunale e oggi Assessore alle politiche sociali a Mirano, comune di 30.000 abitanti vicino Venezia. Mi preoccupano e mi rattristano le dichiarazioni stizzite, impulsive come i Like su Facebook, e le arroganti richieste di espulsione per chi ha osato andare contro il pensiero unico e le parole d'ordine di alcuni. La legge 190 ha quarant'anni ma è ancora sconosciuta ai più, in particolare gli art. 1-2-5, che dispongono interventi per la protezione della maternità, quando essa si viene a trovare in un contesto difficile per ragioni economiche-sociali-psicologiche, che finirebbero per essere la vera causa di un aborto. Chiedere un impegno nella prevenzione dell'aborto come previsto dalla legge 190 non può essere confuso con la lotta all'aborto. Evidentemente, morte le ideologie, restano i pregiudizi fossilizzati di qualcuno.

Il PD, se non diventerà altro, piaccia o non piaccia ad Andrea Orlando ed a tutti gli altri che ci ripropongono il loro pensiero unico, resta la casa anche di chi non la pensa come loro, la casa comune di tutte le culture riformiste del Paese, dalla socialista, da cui provengo, alla cattolica, alla liberale, alla repubblicana, alla radicale etc. Il luogo in cui le differenze sono una ricchezza e non sono viste con ostilità o osteggiate. A questi amici di cui rispetto la diversità, ricordo che mi aspetterei da loro maggiore coerenza nella condanna, ad esempio, tanto del liberismo economico quanto di quello morale, maggiore disponibilità al confronto con argomentazioni degne della complessità delle questioni, una maggiore disponibilità all'ascolto di chi non la pensa come loro. Non è sfuggito il loro silenzio sullo sfruttamento del corpo delle donne più povere con la pratica dell'utero in affitto mentre tante femministe democratiche protestavano per un orientamento equivoco del partito. A Carla Padovani, capogruppo del PD di Verona faccio i complimenti per avere dimostrato come nel nostro partito ci sono ancora donne e uomini che sono onesti con sé stessi senza timore di non seguire il gregge. Un esempio.


Gabriele Petrolito

Caro lettore,
non credo di dover aggiungere né commentare nulla. La sua onestà intellettuale e la chiarezza del suo pensiero bastano e avanzano. Per chi vuol ascoltare e capire.
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