Malattia genetica, la piccola Stella può vivere solo se trova subito un donatore compatibile

Sabato 6 Ottobre 2018 di Tiziano Gualtieri
Stella, la bimba che ha bisogno di un donatore di cellule staminali per potersi curare
5
MALBORGHETTO - Il suo nome significa astro luminoso. E Stella, una dolce bambina di poco più di un anno, per tutti è così: una normale bambina frutto del mix italo-austriaco di papà Manfredo originario di Ugovizza e mamma Silvia carinziana. Nessuno potrebbe immaginare che quegli occhioni vispi e curiosi nascondano un grave problema genetico. Si, perché il destino ha deciso di mettere fin da subito alla prova quel corpicino minuto, costringendolo a una battaglia durissima. Una battaglia che si può vincere solo con un'urgente donazione di cellule staminali. Sfortunatamente nessuno dei suoi parenti è compatibile ed è quindi partita la ricerca di un donatore. Le probabilità sono basse: secondo uno studio solo una persona ogni centomila è compatibile e a rendere tutto più complicato il fatto che in Austria, dove la bambina vive, solo l'1% della popolazione - circa 70mila persone - è donatore.



COME AIUTARE - INCONTRO FORMATIVO L'8 OTTOBRE
Per questo nella bassa Carinzia è partita un'azione di tipizzazione che servirà a mappare nuovi potenziali donatori: mercoledì dalle 10 alle 16 allo Standort Fachschule Kärnten a Klagenfurt, giovedì dalle 12 alle 18 al campus della Fachschule Kärnten di Villaco. Grande mobilitazione c'è stata anche in Valcanale, dove la famiglia è conosciuta e dove, l'8 ottobre alle 20 al Centro culturale la dottoressa Cristiana Gallizia del Centro trasfusionale di Tolmezzo terrà un incontro informativo in collaborazione con Comune, sezione locale dell'Afds e Admo di Udine.

IL MESSAGGIO «Sono Stella - si legge nel messaggio pubblicato su Facebook da papà Manfredo - ho bisogno di un'urgente donazione di midollo osseo. Non fa male e forse puoi essere proprio tu a salvare la mia vita o quella di un altro bambino». Una preghiera che non ha lasciato insensibile il popolo social. In migliaia hanno rilanciato il messaggio e in molti hanno contattato Manfredo per avere informazioni. In Italia i donatori possono avere tra i 18 e i 35 anni, non devono essere sottopeso o sovrappeso o portatori di malattie. Anche in Austria è così, con l'unica differenza che il limite massimo è di 45 anni, cosa che amplia in maniera importante il numero di possibili donatori. Molti tarvisiani, infatti, pur dichiarandosi disposti ad aiutare rischiavano di essere esclusi per limite di età, un problema superabile partecipando alla campagna di tipizzazione carinziana. Sottoporsi al test è facile e indolore: la prima profilazione si farà attraverso l'estrazione del Dna dalla saliva, poi in caso di idoneità, si passa al sangue.
LA RICERCA A essere analizzato sarà il gene Hla (Human leukocyte antigen) che verrà memorizzato in modo anonimo in un database. Se nel mondo un paziente in attesa di trapianto ha un Hla simile, cosa che limita al minimo il rischio di rigetto, allora il potenziale donatore verrà contattato. Solo in quel momento ci sarà la donazione che si riduce, quasi sempre, all'aferesi: dopo uno speciale trattamento per promuovere la crescita delle cellule staminali che dal midollo passano al sangue, si effettua un normale prelievo in cui si filtrano le cellule mentre il sangue viene restituito al donatore. In caso di Hla incompatibile nulla è perduto: la profilazione rimane nel database fino al compimento dei 55 anni del donatore in attesa di una vita da salvare. In questi giorni tutta la Valcanale è stretta attorno a Stella, ai suoi fratelli, a Manfredo e alla sua famiglia con un'unica speranza: che per la piccola arrivi la buona notizia capace di trasformare il suo nome in un vero amuleto per un futuro radioso.
Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci