Caso pedane, contro gli autisti
pugno di ferro di Avm

Venerdì 21 Settembre 2018 di Fulvio Fenzo
Caso pedane, contro gli autisti pugno di ferro di Avm
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MESTRE - «Disobbedire ad istruzioni operative aziendali comporterà l’applicazione di quanto previsto a termini contrattuali dal punto di vista disciplinare». Cosa succederà è presto per dirlo, ma gli autisti sono avvisati. E le parole, di una durezza dettata dalla gravità dell’invito della Rsu ai conducenti di non aprire più le pedane manuali per far salire i disabili in carrozzina sugli autobus, sono quelle del direttore generale di Avm Giovanni Seno. Deciso ad andare fino in fondo per garantire l’accessibilità dei mezzi a tutti i portatori di handicap. 
"Partiamo dagli aspetti tecnici - esordisce il dg di Avm -. La questione di “lasciare il posto guida incustodito” non si pone affatto, perché i nuovi bus con pedane manuali sono anche dotati del posto guida chiuso con la porta apribile dall’esterno solo dall’autista per le note ragioni di sicurezza. Tirano in ballo il Codice della strada? L’istruzione operativa che abbiamo dato è pienamente conforme con le prescrizioni del Codice». Gli autisti però lamentano tempi più lunghi con le pedane manuali. «Calma - risponde Seno -, i numeri sono numeri. Ad ogni autista mediamente viene richiesto di azionare la pedana manuale 1,4 volte al mese. Sulle circa 5400 corse bus giornaliere di Actv, le operazioni di salita e discesa di persone disabili sono circa 40, cioé lo 0,7%. Sulla base di questi numeri sono inaccettabili le richieste di modifica dei tempi di percorrenza di tutte le linee, o di indennità economiche supplementari o di giorni di ferie aggiuntivi. Ma abbiamo pensato anche alla dotazione di bordo: gli autisti che guidano i bus con pedane manuali hanno a disposizione un gancio per evitare che si chinino a sollevare la pedana, oltre a guanti per evitare che si sporchino le mani».
Ma, se questi sono gli aspetti tecnici, il direttore generale di Avm prende in esame anche quelli etici della decisione di “non collaborazione” della Rappresentanza sindacale unitaria di Actv. «La grande maggioranza dei nostri autisti fa il loro dovere con scrupolo e diligenza - riprende Giovanni Seno -. A coloro che invece strumentalizzano in modo inqualificabile una tematica come questa dico: indipendentemente da tutto, ogni volta che come persone, quelle rare volte che vi viene richiesto, rifiuterete l’aiuto a chi ne ha bisogno e diritto, ne risponderete in primis a voi stessi quando vi guarderete allo specchio ogni mattina e sicuramente per sempre alla vostra coscienza. Concludo ribadendo, come fatto più volte in tutti gli incontri, la massima apertura a discutere sulla base di tematiche e proposte concrete e sensate e non su strumentalizzazioni prive di ogni fondamento».
E uno dei temi in dicussione è il piano “Fermate facili”, cioé una serie di migliorie condivise con le associazioni dei disabili e l’amministrazione comunale, alzando le banchine ovviamente con scivoli e rampe. «Aspettiamo il progetto e lo sottoporremo subito alle associazioni - conferma l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini -. Noi siamo perfettamente in linea con quanto dichiarato dall’azienda su questa vicenda, e siamo convinti che ci sia solo una sparuta minoranza di conducenti e dipendenti che si sta opponendo. É una strumentalizzazione bieca di un tema delicatissimo, presa solo per fini sindacali o egoistici. L’utilizzo delle pedane per i disabili come leva per soldi in più busta paga o ferie in più è inconcepibile. Chi lo ha fatto ne risponderà prima di tutto alla propria coscienza. Invitiamo le sigle sindacali a prendere le distanze da quanto scritto dalla Rsu».
Fulvio Fenzo
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