Laura Boldrini, in tribunale a Savona: «Che ne pensa Salvini del sindaco che mi augurò lo stupro?»

Lunedì 17 Settembre 2018
Laura Boldrini, in tribunale a Savona: «Che ne pensa Salvini del sindaco che mi augurò lo stupro?»
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Le aveva augurato di essere stuprata, per farle tornare il sorriso. Ora Matteo Camiciottoli, sindaco della Lega di Pontinvrea, paese in provincia di Savona in Liguria, è a processo.

«Oggi sono a Savona per il processo nei confronti di Matteo Camiciottoli, il sindaco della Lega che circa un anno fa mi aveva augurato di essere stuprata per farmi "tornare il sorriso"», afferma, in una nota, Laura Boldrini, esponente di Leu ed ex presidente della Camera.

La vicenda risale al 2017 quando con un post pubblicato su Facebook Camiciottoli aveva scritto: «Potremmo dargli gli arresti domiciliari a casa della Boldrini magari le mette il sorriso». Il sindaco leghista si riferiva allo stupro avvenuto a Rimini nell'agosto precednete, quando una coppia di turisti polacchi fu aggredita sulla spiaggia da quattro africani. L'uomo venne picchiato, mentre la ragazza violentata brutalmente, da due fratelli marocchini e un nigeriano minorenni e da un congolese. Camiciottoli si era poi giustificato dicendo quella utilizzata su Facebook «è la mia pagina personale, non quella del sindaco quindi ritengo di essere libero di scrivere quello che penso».

«Non è facile per una donna sentirsi dire certe cose e non è stato facile per mia figlia sapere che qualcuno vorrebbe che sua madre venisse violentata. Qualche giorno fa Matteo Salvini mi ha chiesto pubblicamente di condannare le minacce di morte che aveva ricevuto a Milano durante una manifestazione di piazza. E io l'ho fatto perché sono convinta che il dibattito politico non possa essere dominato dall'odio e dalla violenza. Adesso sono io che chiedo a Salvini di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario», prosegue la Boldrini. «Cosa pensa delle affermazioni di Camiciottoli che investono non solo la mia dimensione privata ma la condizione di tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono insulti, minacce e volgarità di ogni genere?», conclude l'ex presidente della Camera.

«Sarò presente in tribunale non solo per difendere la mia dignità di donna umiliata da questa affermazione - aveva già affermato Boldrini - ma anche in nome e per conto di tutte le persone che subiscono minacce, insulti e volgarità di ogni genere sul web senza avere, però, la forza o la capacità di reagire. Faccio una battaglia di legalità e ho deciso che gli eventuali risarcimenti andranno a sostenere progetti di educazione civica digitale».

Differenza Donna Ong è stata ammessa da parte del giudice del tribunale di Savona come parte civile, insieme ad altre Associazioni impegnate nella lotta contro la violenza sulle donne, nel processo contro Camiciottoli. «La tutela della dignità di Laura Boldrini è stata di fatto riconosciuta come un bene meritevole che riguarda i diritti di tutte le donne», afferma l'associazione che sin dal 1989 è impegnata su scala internazionale e nazionale nella tutela dei diritti umani delle donne. Dal 1992 ad oggi si è costituita parte civile in numerosi processi per violenza contro le donne per sostenere la loro libertà e rivendicare i loro diritti. Tra i più recenti si ricordano il processo relativo all’omicidio della giovanissima Sara Di Pietroantonio compiuto dall’ex fidanzato e il processo penale contro Talluto, accusato del reato di epidemia per aver deliberatamente contagiato oltre 40 donne con il virus dell’Hiv.
Ultimo aggiornamento: 20:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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