Le assaggiatrici di Hitler convincono tutti: Postorino vince il Campiello

Domenica 16 Settembre 2018 di Giorgia Pradolin
Rosella Postorino
2
La scrittrice calabrese surclassa i colleghi concorrenti con un risultato senza storia. La vicenda delle assaggiatrici di Hitler convince la giuria popolare dei trecento lettori anonimi. Secondo il trevigiano Francesco Targhetta con Le vite potenziali.

LETTERATURA
Le assaggiatrici di Hitler sbancano alla Fenice e stravincono il 56° Premio Campiello. E' sempre difficile la scelta tra la cinquina di finalisti, ma quest'anno non c'è stata storia: l'autrice Rosella Postorino pigliatutto con la sua opera letteraria ha ricevuto 167 voti, più della metà dei 300 totali da parte della giuria popolare dei lettori anonimi.
 Al secondo posto si è classificato Francesco Targhetta con Le vite potenziali (Mondadori) con 42 voti. Al terzo Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guanda), 29 voti. Al quarto Ermanno Cavazzoni con La galassia dei dementi (La nave di Teseo), 25 voti, e all'ultimo Davide Orecchio con Mio padre la rivoluzione (Minimum Fax) con 15 voti.
Il romanzo vincitore si è ispirato alla storia di Margot Wölk, una tedesca che a 96 anni ha rivelato di essere una delle dodici cavie che dovevano mangiare il cibo preparato per Hitler prima di lui, per accertarsi che non fosse avvelenato. Così le assaggiatrici sono un gruppo di giovani donne che, durante la seconda guerra mondiale, decidono di offrirsi volontarie per assaggiare il cibo del fuhrer. Una storia che ha conquistato la giuria dei trecento lettori anonimi, così composta: per il 52,2% da donne e il 47,8% da uomini fra cui 21 casalinghe, 41 imprenditori, 97 lavoratori dipendenti, 86 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 30 pensionati, 25 studenti.
LA CERIMONIALa cerimonia di premiazione al Teatro La Fenice del Premio 2018 è stata trasmessa in diretta su Rai5 con successo di partecipazione e un parterre di circa mille invitati.
Ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della cultura e delle case editrici. Una serata partecipata più degli scorsi da nomi illustri in sala, ancorati anche al nuovo governo. Basti pensare che sul palcoscenico è salita anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il ministro per i Beni e le Attivià Culturali, Alberto Bonisoli. Quest'ultimo era stato invitato alla serata da Matteo Zoppas, presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, anche a dimostrazione che il Premio Campiello sta al passo con i tempi. E Bonisoli l'invito l'ha accettato volentieri, entrando al Teatro La Fenice in modo dapprima anomino, senza nemmeno la scorta, camminando da solo per le calli veneziane. 
«Questo è uno dei premi letterari più prestigiosi d'Italia ha detto il ministro - È molto importante essere qua, si respira una vibrazione molto positiva e stiamo parlando di un premio inventato dagli industriali, non è nato all'interno dei circoli letterari. Questo è un qualcosa che unisce, qualcosa di strategico per la qualità della vita di un territorio». Ma riferendosi ai giovani non si è risparmiato di ricordare quanto sia necessario, oggi, affamarli di cultura: «Abbiamo un problema enorme in questo Paese. Siamo sull'orlo di un distacco tra generazioni. Abbiamo dei modi di concepire la società, la vita, le priorità che cambiano attraverso le generazioni e questo è qualcosa di cui dobbiamo renderci conto. La cultura può essere un modo per affrontare e cercare di risolvere questi problemi».
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha aperto le danze: «Questo premio così radicato territorialmente è oggi una voce autorevolissima nel panorama culturale italiano e non solo ha detto Casellati all'inizio della cerimonia - Il Campiello nasce come una scommessa: creare una sinergia tra mondo imprenditoriale e della letteratura nella consapevolezza che creatività e ingegno affondano le loro radici nella cultura e nella creazione di nuove idee, nella immaginazione. Questa scommessa degli imprenditori è stata abbondantemente vinta».
MONDANITÀUna serata che è stata anche momento di mondanità con vestiti da sera e smoking, dove non è mancata l'ironia. Ad esempio quando il conduttore Enrico Bertolino ha annunciato per il post serata «Abbiamo appuntamento con Stefano Accorsi al ponte di Rialto per mangiarci un kebab», riportando alla mente l'episodio della pizza degustata dall'attore in Piazza San Marco di qualche giorno fa. Tra gli ospiti Vincenzo Boccia (presidente di Confindustria), Alessio Rossi (presidente Giovani imprenditori di Confindustria), Roberto Marcato (assessore allo Sviluppo economico della Regione Veneto), Vittorio Zappalorto (prefetto di Venezia), il sindaco Luigi Brugnaro, Emma Marcegaglia (presidente Eni), Carlo Bonomi (Assolombarda), Giuseppe Bono (Fincantieri), Luigino Rossi, Gaetano e Matteo Marzotto, Franca Coin, Vittorio Brumotti. 
Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci