«Mi ha baciata sulla bocca»: bidello a processo per violenza a 15enne

Venerdì 14 Settembre 2018 di Denis Barea
Istituto alberghiero Albertini di Lancenigo foto di repertorio
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VILLORBA - È iniziato ieri il processo a carico del bidello 45enne dell'istituto alberghiero Alberini di Lancenigo accusato di violenza sessuale nei confronti di una studentessa che al tempo dei fatti, due anni fa, aveva 15 anni. «Mi ha baciata sulla bocca» aveva raccontato la giovane in lacrime poco dopo l'accaduto a una compagna di classe. Una confidenza che da lì a poco, come spesso succede nell'ambiente scolastico, è diventata di dominio pubblico. Un passaparola tra studenti amplificato da quello che nei giorni successivi è diventato un vero e proprio tam tam sui profili dei ragazzi nei social network, fino ad arrivare ai genitori che, dopo aver parlato con la figlia, hanno deciso di sporgere denuncia.

LA VICENDA Tutto sarebbe successo all'antivigilia di Natale del 2016. L'uomo avrebbe avvicinato la studentessa con la scusa di farle gli auguri per le festività seguendola fino allo spogliatoio dove le attenzioni si sarebbero tramutate però in avances vere e proprie. Morbosità che sarebbero sfociate in quel bacio sulla bocca e un abbraccio da cui la 15enne avrebbe faticato a divincolarsi. Prima della denuncia sporta dai genitori a occuparsi della vicenda di cui ad un certo punto parlava tutto l'istituto Alberini furono il preside e poi il dirigente scolastico. Solo in seguito è arrivata l'indagine della Procura, coordinata dal pubblico ministero Gabriella Cama. E alla fine il rinvio a giudizio stabilito al termine dell'udienza preliminare dal gip Bruno Casciarri. Diametralmente opposta la versione del bidello, che nega di aver voluto importunare la ragazzina. «Non c'è stato nessun bacio sulla bocca - è la sua difesa - solo due baci sulla guancia, dati con la semplice di intenzione di farle gli auguri di Natale. Io non ho molestato nessuno, le mie intenzioni erano del tutto innocenti».

IL PROCESSO Ieri la prima udienza del processo in cui il bidello è difeso dall'avvocato Roberto Miotto del Foro di Treviso.
Davanti ai giudici in composizione collegiale sono sfilati i testimoni del pubblico ministero tra cui la mamma, la sorella e la compagna di scuola che per prima ha raccolto il racconto della ragazzina sconvolta da quello che era successo. Poi è stata proprio la giovane a deporre, ripercorrendo i momenti caratterizzati da quelle attenzioni sgradite e imbarazzanti riservatele dal bidello. Sostanzialmente una conferma della versione data al tempo della denuncia. La famiglia della presunta vittima della violenza si è costituita parte civile, assistita dall'avvocato Luisa Osellame. Il processo è stato aggiornato al gennaio dell'anno prossimo.
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