Egregio Direttore,
il fuoco incrociato contro il Governo si fa sempre più pressante sia da destra che da sinistra. Il Segretario del Pd, Martina, invoca che l'esecutivo vada a casa, Tajani profetizza sciagure imminenti cagionate dall'improvvida attività dell'attuale esecutivo, i media sbeffeggiano, quotidianamente, vari ministri pensando di creare terra bruciata intorno a loro. Mi domando: dopo 100 giorni dall'incarico questi signori vengono tacciati di incapacità e forieri di calamità immani? Caro Direttore, non mi dica che chi comanda non sono i famosi poteri forti. Questi vogliono al Comando i signorsì, come sono stati i componenti dei governi precedenti a partire da quello capeggiato dal Professor Monti. Se siamo sul baratro certo non è per causa di questo Governo.
Sandra Sartore
Padova
Cara lettrice,
nei confronti del governo in carica e dei partiti che lo sostengono c'è stato, da parte di settori dell'opinione pubblica e di importanti opinion leader, un atteggiamento sin dall'inizio pregiudizialmente negativo. Una posizione ben espressa dal fondatore de Il Foglio Giuliano Ferrara quando ha scritto: «Non sono contro di loro per ciò che fanno, ma per quello che sono». A ciò si aggiungono le incertezze sulla politica economica e le divisioni emerse tra Lega e M5s su partite importanti come le grandi opere e la giustizia: elementi che non hanno contribuito a rafforzare il consenso nei confronti dell'esecutivo. I sondaggi accreditano comunque al governo Conte un indice di gradimento ancora abbastanza elevato e indicano il leader della Lega e vice-premier Matteo Salvini come il politico più popolare e più in ascesa. Di fronte a un quadro di questo genere, mi dispiace deluderla ma ignoro quali siano i disegni dei cosiddetti Poteri forti: non li frequento e faccio fatica anche a capire chi li rappresenti. La mia sensazione, forse sbagliata, è però che qualcuno, non solo tra le file dell'opposizione, coltivi l'idea di un cambio di cavallo con l'obiettivo, innanzitutto, di frenare la corsa di Salvini: far uscire dal governo la Lega per sostituirla con il Pd, magari prima delle prossime elezioni europee.
Ultimo aggiornamento: 14:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA il fuoco incrociato contro il Governo si fa sempre più pressante sia da destra che da sinistra. Il Segretario del Pd, Martina, invoca che l'esecutivo vada a casa, Tajani profetizza sciagure imminenti cagionate dall'improvvida attività dell'attuale esecutivo, i media sbeffeggiano, quotidianamente, vari ministri pensando di creare terra bruciata intorno a loro. Mi domando: dopo 100 giorni dall'incarico questi signori vengono tacciati di incapacità e forieri di calamità immani? Caro Direttore, non mi dica che chi comanda non sono i famosi poteri forti. Questi vogliono al Comando i signorsì, come sono stati i componenti dei governi precedenti a partire da quello capeggiato dal Professor Monti. Se siamo sul baratro certo non è per causa di questo Governo.
Sandra Sartore
Padova
Cara lettrice,
nei confronti del governo in carica e dei partiti che lo sostengono c'è stato, da parte di settori dell'opinione pubblica e di importanti opinion leader, un atteggiamento sin dall'inizio pregiudizialmente negativo. Una posizione ben espressa dal fondatore de Il Foglio Giuliano Ferrara quando ha scritto: «Non sono contro di loro per ciò che fanno, ma per quello che sono». A ciò si aggiungono le incertezze sulla politica economica e le divisioni emerse tra Lega e M5s su partite importanti come le grandi opere e la giustizia: elementi che non hanno contribuito a rafforzare il consenso nei confronti dell'esecutivo. I sondaggi accreditano comunque al governo Conte un indice di gradimento ancora abbastanza elevato e indicano il leader della Lega e vice-premier Matteo Salvini come il politico più popolare e più in ascesa. Di fronte a un quadro di questo genere, mi dispiace deluderla ma ignoro quali siano i disegni dei cosiddetti Poteri forti: non li frequento e faccio fatica anche a capire chi li rappresenti. La mia sensazione, forse sbagliata, è però che qualcuno, non solo tra le file dell'opposizione, coltivi l'idea di un cambio di cavallo con l'obiettivo, innanzitutto, di frenare la corsa di Salvini: far uscire dal governo la Lega per sostituirla con il Pd, magari prima delle prossime elezioni europee.