Negozi chiusi la domenica, posti a rischio

Lunedì 10 Settembre 2018 di Diodato Pirone
Negozi chiusi la domenica, posti a rischio
Una sortita del ministro dello Sviluppo nonché leader dei 5Stelle, Luigi Di Maio, ieri ha determinato una fiammata nelle polemiche sull'apertura domenicale dei negozi. Secondo Di Maio le libertà assoluta di aprire di domenica finirà entro quest'anno con l'approvazione di una legge che dovrebbe unificare i 5 disegni di legge all'esame del Parlamento. Com'è noto anche nella scorsa legislatura la Camera approvò una legge di limitazione che poi però il Senato non fece in tempo ad esaminare. Il ministro ha così liquidato la liberalizzazione: «Sta distruggendo le famiglie italiane». Il testo di legge dei 5Stelle prevede solo 8 aperture su 52 domeniche.
 


Ma basta ascoltare i protagonisti della distribuzione per capire che non c'è unanimità di consensi sia pro che contro alla chiusura festiva. La linea di divisione riflette un profilo del settore assai complesso: cosa succederebbe, ad esempio, per i negozi dei centri turistici? E se ci fosse una deroga per le aree turistiche, una grande città è turistica fino a che distanza dal centro?

Forse anche per questo la Confcommercio mostra cautela. Dice Enrico Postacchini, dirigente Confcommercio: «Ridiscutere con atteggiamento non ideologico il ruolo della distribuzione è un primo passo condivisibile». Invece schierata a difesa dell'attuale regime di libertà totale é Confimprese, l'associazione dei negozi in franchising (300 marchi, 30.000 punti vendita con 600.000 addetti). «Una follia chiudere la domenica - dice il presidente Mario Resca - Nella nostra nicchia entrerebbero in area rischio almeno 400.000 persone».
A sorpresa anche fra le catene dei supermercati, in teoria le imprese più favorite dalle aperture domenicali, i pareri non collimano.

DIVISIONI TRASVERSALI
«Serve equilibrio fra le varie esigenze», sottolinea Stefano Bassi, presidente dell'associazione delle Coop di consumo. Mentre Francesco Pugliese, amministratore delegato dei supermercati Conad, è già sulle barricate. «La Gdo, la grande distribuzione organizzata ha circa 450.000 dipendenti - dice - La domenica è il secondo maggior giorno di vendite e incide per il 10% dei ricavi. Se si riduce l'orario di apertura dei supermercati - senza contare gli altri negozi - sarà inevitabile ridurre la forza lavoro, probabilmente nella misura di 40/50 mila posti». Secondo Claudio Gradara, presidente della Federdistribuzione, l'associazione delle imprese di distribuzione, l'accanimento contro le aperture festive è inspiegabile. «Ogni domenica - spiega Gradara - oltre 12 milioni di italiani si servono di un negozio. E' un successo popolare». Di avviso opposto la Chiesa da sempre favorevole al non lavoro domenicale e anche i sindacati dei dipendenti anche se il festivo viene pagato meglio. Sullo sfondo un convitato di pietra: il commercio on line. Che - fonte Istat - è già in pieno boom: + 13,6% in un anno.
Ultimo aggiornamento: 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA