La separazione dei poteri è indiscutibile ma l'inchiesta sulla Diciotti è voluta non dovuta

Domenica 9 Settembre 2018
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Caro Direttore,
sono passati meno di tre secoli da quanto Montesquieu formulò il principio della divisione dei poteri, ma tutto si può dire meno che sia lontano dall'attualità del dibattito politico-istituzionale del nostro Paese. E non da oggi. un filo rosso sembra legare negli ultimi trent'anni le vicende di Bettino Craxi, Silvio Berlusconi e buon ultimo Matteo Salvini, che, oggetto di inchieste, già approdate in un caso a condanne di primo grado, assieme al partito politico di cui è segretario, non trova di meglio che atteggiarsi a perseguitato dalla magistratura utilizzando in maniera disinvolta la nuova piazza mediatica dei social network per ricordare ai magistrati che, a differenza di lui, non sono eletti dal popolo italiano. Ben diverso il suo e quello dei suoi predecessori dall'atteggiamento tenuto da Giulio Andreotti e altri politici democristiani, da ultimo Totò Cuffaro, che, assolti o condannati, accettarono le decisioni dei giudici. Quel che è certo è che l'atteggiamento tenuto un tempo da Berlusconi ed ora da Salvini rende in termini di consensi, incontrando il favore di larghe fasce della popolazione italiana che, evidentemente, non ritiene una priorità lo stato di diritto altro caposaldo della nostra Costituzione. Sfugge a troppi connazionali come la soggezione anche di chi ci governa alle norme di legge e conseguentemente del loro operato al sindacato dei giudici sia la più efficace forma di garanzia per la permanenza di uno stato democratico.

Giuseppe Barbanti

Caro lettore,
siamo d'accordo: la separazione dei poteri è un caposaldo di civiltà e democrazia. Ma la declinazione di questo principio nel nostro Paese è quantomeno anomala. E la vicenda Salvini lo dimostra. Sulla linea tenuta dal governo sulla vicenda della nave Diciotti si può essere o meno d'accordo. Ma che cosa c'entra la magistratura? Il vice premier è indagato per sequestro di persona per non aver fatto scendere dalla nave cittadini stranieri che con tutta probabilità per le nostre leggi non hanno alcun diritto di stare in Italia e che in buona parte una volta scesi dalla nave hanno fatto perdere le loro tracce. Sarebbe questo un sequestro di persona? Salvini ha sbagliato? Forse sì o forse no. Ciascuno è libero di pensare ciò che ritiene più giusto. Ma è una valutazione politica. Non un problema giudiziario. Come ho già avuto modo di scrivere l'inchiesta sulla nave Diciotti non è un atto dovuto ma un atto voluto. Un'invasione di campo. Sulla quale mi permetto di credere che anche Montesquieu avrebbe avuto qualcosa da ridire.
Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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