Rubano in pizzeria ma il titolare le riconosce per strada: ladre nei guai

Venerdì 7 Settembre 2018 di E.B.
Rubano in pizzeria ma il titolare le riconosce per strada: ladre nei guai
TRIESTE  - Furto aggravato in concorso. Per tale ragione, tre donne di nazionalità romena - tutte già note alle forze dell'ordine - sono state denunciate dalla Polizia di Stato: avevano rubato l'intero incasso dall'interno del registratore di cassa di una pizzeria di viale Sanzio per poi darsi alla fuga ma sono state notate in centro città dal titolare dell'esecizio commerciale che riconoscendole, ha contattato il 112 e dunque la sala operativa della Questura che ha allertato, a sua volta, un equipaggio della Squadra Volante. Raggiunte le donne in via Torrebianca, gli operatori hanno effettuato i riscontri e le verifiche del caso.

Successivamente le rumene sono state accompagnate in Questura e, dopo le formalità di rito, sono state denunciate. Lasciata la struttura alberghiera presso la quale erano alloggiate, ieri mattina sono state rintracciate da personale della locale Polizia ferroviaria presso le biglietterie automatiche della stazione centrale, intente presumibilmente a lasciare la città. Nei confronti di queste tre donne il Questore ha emesso la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con il divieto di fare ritorno in questo comune per tre anni.

Foglio di via obbligatorio anche nei confronti di due cittadini italiani, uno nato a Salerno e residente a Cordenons (Pn), l'altro nativo di Milazzo (Me) e residente a Tribiano (Mi), entrambi già noti alle forze dell’ordine. I due sono stati fermati e controllati l’altro ieri mattina, in via Milano all’intersezione con corso Cavour, da personale della Questura mentre si trovavano a bordo di un’autovettura  che è risultata essere stata noleggiata.

Quest’attività è stata illustrata in mattinata dal nuovo Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura, Rosanna Conte, che ha ricordato anche l’attività svolta dalla Divisione nel mese scorso, consistente in undici fogli di via obbligatori, nove avvisi orali, una proposta di sorveglianza speciale inoltrata al Tribunale di Trieste, tre Daspo e tre ammonimenti per atti persecutori o per violenze domestiche. Continua a persistere, inoltre, il fenomeno delle truffe telefoniche da parte di falsi carabinieri e avvocati che, per sanare fantomatici incidenti stradali provocati da parenti prossimi, richiedono ingenti somme di denaro a ignare persone, per lo più anziane ed emotivamente deboli e sensibili. Alcune sono andate a segno, mentre altre sono state sventate grazie al comportamento delle potenziali vittime che hanno temporeggiato e informato i parenti e, quindi, le forze dell’ordine. Questi episodi sono accaduti nei giorni scorsi sul Carso, a Muggia e in varie parti della città. Fondamentale è contattare immediatamente le forze dell’ordine tramite il numero unico delle emergenze 112 e segnalare richieste e situazioni del genere del tutto anomale, messe in atto da malintenzionati che fanno leva soprattutto sui sentimenti e sullo stato di debolezza delle persone, per lo più anziane o che vivono da sole, per mettere in atto truffe e raggiri.
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