L'aria pura "raccolta" a Misurina spruzzata con lo spray alla Mostra: «Start up sensoriale»

Giovedì 6 Settembre 2018 di Marco Dibona
Il suggestivo lago di Misurina
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BELLUNO - Dai boschi di Auronzo alla laguna di Venezia un tempo fluitavano i tronchi d’albero per la Serenissima; adesso le arrivano bombolette d’alluminio cariche di aria complessa da inalare. 
Bonair Misurina è una start up, un’azienda giovane e innovativa che in questi giorni ha scelto la Mostra del Cinema come palco sul quale lanciare il nuovo prodotto. Che è qualcosa di più coinvolgente: «In un mondo dove l’inquinamento sta sempre più intaccando i nostri stili di vita, c’è un crescente bisogno di respirare aria pulita e un nuovo concetto di benessere»: Chiara Bonel è l’ispiratrice dell’idea. «Noi proponiamo una esperienza sensoriale esclusiva: per questo abbiamo scelto un prestigioso hotel 5 stelle del Lido, durante questa Mostra del cinema, per proporci agli ospiti più noti». L’idea non è nuova, negli anni passati ci avevano già pensato in Canada, imbottigliando l’aria di un parco naturale.

QUELLA BAMBINA ALLERGICA. Ma a Chiara lo spunto per avviare la sua attività l’ha offerto un episodio toccante: «A Misurina c’è l’istituto Pio XII che cura l’asma e le allergie infantili. Alcuni anni fa una bambina di 5 anni doveva raggiungere la Gran Bretagna per curare una forte allergia a molteplici sostanze, per cui le serviva aria pura. Nel volo aereo poté inalare aria di Misurina, compressa in bombole d’acciaio, con le tecniche che usano i sommozzatori. Noi facciamo lo stesso, poi confezioniamo le nostre bombolette». Erogatore chiuso fra le labbra, un piccola pressione al pulsante superiore, ispirare l’aria, sorridere: tutto qui. La bomboletta piccola consente trenta inalazioni e costa 9.90 euro; quella grande un centinaio e costa 16.90. «Quella piccola è pensata come gadget per hotel e spa di lusso – precisa Chiara Bonel – mentre quella grande guarda al mercato asiatico, agli abitanti di città molto inquinate, come Pechino e Shangai, che possono rispondere alla proposta commerciale così audace che gli arriva dall’altra parte del mondo».

IN CERCA DI UN PARTNER. L’aria non è l’unico prodotto pensato dalla giovane imprenditrice, che per ora commercializza nella bottega dei genitori, sulle rive del lago di Misurina. «La mia start up è partita da me. Adesso cerco un’azienda, un gruppo nel settore del personal care, che possa condividere l’idea. Nel frattempo ho creato una linea di prodotti in cui l’aria è protagonista. C’è un nebulizzatore acquapray, una linea di fragranze per l’ambiente, dove Somadida richiama la foresta, Tre Cime ricorda il lago; Sorapis evoca la montagna. Le ha create una giovane maitre parfumeur di Firenze, che le racchiude in un flacone di vetro, dove distilla le note di legno e di bosco di questi luoghi incantati».

I TRASCORSI. Chiara è laureata in studi europei, una interfacoltà specialistica fra economia, giurisprudenza e lingue: lo sbocco naturale sarebbe la carriera diplomatica. «Ho avuto esperienze in organizzazioni non governative a Dublino e Berlino perché volevo fare il diplomatico.

Poi ha prevalso la voglia di creare una attività imprenditoriale, di avere un’azienda mia». L’essenza Somadida è ispirata all’omonima foresta del Cadore, simbolo dello storico legame fra Dolomiti e Venezia. Ma Chiara guarda l’Oriente, sulle orme di un altro grande veneziano come Marco Polo: «Sto cercando dei distributori in Asia, soprattutto per le bombole grandi». A confortarla è il riscontro avuto sinora dalla sua iniziativa: «Nessuno rimane indifferente, rispetto a un’azienda che vende aria». 

Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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