Botte alla moglie e abusi sulla figlia,
padre-padrone sotto accusa:
doppia inchiesta della Procura

Domenica 2 Settembre 2018 di Marina Mingarelli
Botte alla moglie e abusi sulla figlia, padre-padrone sotto accusa: doppia inchiesta della Procura
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Ai carabinieri della stazione di Ferentino che erano intervenuti in suo aiuto il 18 maggio scorso, lei, una casalinga di 39 anni, aveva raccontato delle angherie e dei soprusi che era stata costretta a subire per lungo tempo dal marito. Quel giorno si era le si era avventato contro, con calci e pugni su tutto il corpo perché aveva dimenticato di acquistare il vino.
Una scena di violenza che sarebbe avvenuta alla presenza dei figli minori terrorizzati dal genitore. Le grida della casalinga erano state udite dai vicini di casa che avevano allertato i militari. Quando i carabinieri erano giunti sul posto, l’uomo stava ancora malmenando la moglie. Per tale motivo avevano fatto scattare l’arresto per E. G., un operaio albanese di 51 anni ma ciociaro d’adozione accusato di maltrattamenti in famiglia, percosse e violenza sessuale. L’uomo al momento è ancora detenuto in carcere. A seguito degli elementi raccolti il pubblico ministero ha richiesto il giudizio immediato. Il 18 dicembre prossimo l’albanese che verrà rappresentato dall’avvocato Antonio Ceccani del foro di Frosinone, dovrà comparire sul banco degli imputati.

I PRESUNTI ABUSI
Ma le violenze contro la moglie sarebbero soltanto la punta dell’iceberg di una situazione, se possibile, ancora più grave, almeno stando al quadro indiziario ora al vaglio della Procura. Quando i carabinieri hanno raccolto la denuncia si sono trovati davanti un caso di presunti abusi sessuali non soltanto nei confronti della signora ma anche delle figlia oggi 17enne. A puntare l’indice sul genitore è stata proprio la ragazzina, che sarebbe stata molestata dal padre da quando aveva 12 anni. La minorenne ha raccontato che il genitore l’avrebbe palpeggiata di continuo.
A seguito di questa dichiarazioni il pubblico ministero Barbara Trotta, titolare delle indagini, ha fatto richiesta di incidente probatorio. Nel frattempo è stata richiesta la consulenza di un neuropsichiatra infantile o di uno psicologo dell’età evolutiva per dare la possibilità alla minorenne di poter rispondere alle domande in modo da non provare disagio nel raccontare i fatti che aveva vissuto. Nello specifico si cercherà di accertare se la ragazzina possa aver lavorato di fantasia per vendicarsi di un padre violento nei confronti della madre o se invece le sue dichiarazioni possano essere giudicate attendibili e quindi l’adolescente potrebbe essere in grado di testimoniare. Il consulente tecnico della procura dovrà stabilire se la 17enne sia in grado di percepire e rappresentarsi correttamente alla realtà e riferirla anche nel contesto familiare e relazionale in cui vive, o se invece possa soffrire di disturbi tali da far ritenere il suo racconto riferito nella denuncia, fantastico o frutto di suggestioni.
Intanto l’avvocato Antonio Ceccani è al lavoro per replicare alle accuse per le quali, una volta accertate, sono previste pene molto severe.
 
Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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