Fessure e infiltrazioni: 8 ponti a rischio su 228 monitorati. Interventi d'urgenza

Domenica 2 Settembre 2018 di Nicoletta Cozza
la riunione tra i tecnici del Comune di Padova e quelli dell'università
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PADOVA - Una “carta d’identità” nel primo step. Una “cartella clinica” nel secondo. E alla fine conclusioni con diagnosi e prognosi. Tra ponti, passerelle, cavalcavia e viadotti, infatti, il Comune, in collaborazione con gli esperti dell’Università, ha monitorato 184 siti e 228 manufatti, arrivando a stilare poi una graduatoria che detta le condizioni sul da farsi: la maglia nera è per 8 strutture, le quali, pur non essendo a rischio di crollo imminente, necessitano però di interventi urgenti di sistemazione e di monitoraggi continui. Classificati nella fascia rossa, cioè in quella che raggruppa le opere per le quali si rende necessario avviare cantieri a breve termine, ce ne sono altre 24. A illustrare ieri i dati del censimento è stato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi, il quale aveva avviato il report nel 2012, quando faceva parte della giunta guidata da Zanonato: il lavoro è proseguito poi durante l’amministrazione-Bitonci e è stato completato ora, con un’accelerazione dovuta alla spinta emotiva che fa seguito alla tragedia di Genova. I pericoli maggiori sono costituiti dalle fessurazioni all’interno delle quali si insinuano acqua e sale che con l’andar del tempo possono metterne a rischio la staticità. Già disposte in forma precauzionale le limitazioni al transito dei veicoli su Ponte Pontecorvo, su quello della Tangenziale est (su via Vigonovese e su via Bellisario) e su Ponte Paleocapa.

I PROBLEMI Tecnicamente il rapporto sullo stato dei manufatti (2 su 3 sono di proprietà comunale) si basa sui “livelli di efficienza”. Quelli messi peggio, per i quali è scattato l’allarme di inizio-lavori urgente, sono: la passerella Asconio Pediano, peraltro chiusa da un paio di anni; Ponte Pontecorvo, Cavalcavia Borgomagno (la porzione in calcestruzzo), il Ponte Tangenziale Est su via Vigonovese, il cavalcavia Borgomagno (la parte sempre in calcestruzzo su via Avanzo), il ponte di via Giotto sul Canale Piovego, Ponte Ognissanti e Ponte Paleocapa. «Grazie all’indagine oggi abbiamo già i progetti per gli interventi da far partire subito e che siamo in grado di finanziare. Infatti - ha detto Micalizzi - stiamo lavorando insieme a Rfi sul cavalcavia Borgomagno (un milione di euro) e con il prossimo assestamento di bilancio stanzieremo un milione di euro per la manutenzione del ponte di via Vigonovese, mentre dal 2019 ci occuperemo degli altri: per esempio il ponte successivo a via Vigonovese che scavalca via Bellisario, per cui serve un altro milione, e via via gli altri. Si tratta di cifre importanti che danno l’idea del peso che le manutenzioni hanno nella gestione della cosa pubblica ed è per questo che i Comuni non possono essere lasciati soli con le proprie risorse». «Sono fondamentali le manutenzioni - ha aggiunto l’assessore - e per questo è importate non togliere ai Comuni le risorse per le opere pubbliche. I sostengo la necessità di mettere in atto un piano nazionale per le città di ammodernamento delle infrastrutture con finanziamenti dedicati, perché non si può pensare che vadano ancora bene opere realizzate oltre 70 anni fa. Noi intanto procediamo e all’insegna della massima trasparenza».

IL CASO Tra le strutture in cattive condizioni c’è appunto il cavalcavia Borgomagno, percorso ogni giorno da tram, bus e migliaia di auto: è costituito da 4 parti con caratteristiche differenti e che quindi necessitano di interventi diversificati di messa in sicurezza, che sono già cominciati, mentre sul ponte di via Vigonovese il transito dei veicoli ha già subito delle limitazioni e c’è pure il divieto di sorpasso. «È la “pelle” dei ponti che ci parla - ha concluso Micalizzi -.
Quella intaccata dalle crepe va sistemata subito e poi bisogna fare lo stesso con tutti gli altri manufatti, per evitare che anch’essi finiscano nella “classifica nera”, cioè di quelli più a rischio». 
Ultimo aggiornamento: 21:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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