Caccia, si spara anche al buio. Proteste degli animalisti

Giovedì 30 Agosto 2018 di Alessia Trentin
Caccia, si spara anche al buio. Proteste degli animalisti
2
BELLUNO - La caccia non è ancora partita, ma gli animi sono già caldi. La stagione venatoria prenderà il via il 16 settembre, tuttavia il clima tra animalisti e cacciatori è già molto teso. Le novità introdotte dalla Provincia e il mancato ascolto verso diverse questioni poste sul tavolo dai privati, non sono piaciute a molti cittadini che, oggi, fanno sentire la loro voce.  I primi ad affrontare il tema quest'anno sono i membri del Gruppo d'Intervento Giuridico Onlus (un'associazione ecologista) che denunciano la concessione dello sparo con armi a canna rigata anche con il buio. Un affronto alla sicurezza generale, anche delle persone. 
 
«La Provincia di Belluno, con l'approvazione del calendario venatorio provinciale per la stagione di caccia 2018/2019, ha nuovamente concesso lo sparo con armi a canna rigata un'ora dopo il tramonto consentendo così di sparare anche in presenza di buio pesto, mentre 3 anni fa, a seguito di un consiglio di sicurezza che verteva proprio sulla vicenda, si era deciso di impedire lo sparo oltre una certa ora per mancanza di visibilità e quindi mancanza di sicurezza spiegano gli attivisti -. Si ricorda che ogni stagione venatoria comporta decine di morti e feriti ed è noto che l'uso del visore notturno non genera immagini perfette, quindi espone a maggior rischio i cittadini». 
LA PROVINCIALa concessione da parte di Palazzo Piloni, dove al timone ci sono anche cacciatori, preoccupa soprattutto per quelle zone dove l'abitato arriva a ridosso dei boschi e per le aree di campagna, dove i residenti sentono gli spari fuori dalla porta di casa. In tutto il territorio bellunese l'esercizio della caccia sarà possibile a partire dal 16 settembre, la chiusura è prevista il 31 dicembre ad eccezione del prelievo selettivo degli ungulati, della caccia alla volpe e alla beccaccia.
CUCCIOLI NEL MIRINOAltra novità è l'ampliamento del periodo venatorio per femmine e piccoli di capriolo. Contrariamente a quanto speravano gli animalisti. «Non è stata accolta la richiesta inoltrata da più associazioni, anche di escursionisti, di ridurre la caccia a femmine e piccoli a due mesi spiegano -; anzi quest'anno, rispetto allo scorso anno, inizierà il primo di ottobre anziché il 15». 
Il Gruppo d'Intervento Giuridico non demorde. Fa appello alla politica provinciale perché torni sui propri passi. 
«Si auspica un intervento tempestivo scrivono - affinchè l'orario notturno non sia consentito e la caccia a femmine e piccoli sia ammessa solamente nei mesi di novembre e dicembre, non più di 3 giorni la settimana come richiesto. Spiace vedere che la Provincia di Belluno non ha accolto nessuna delle proposte rivolte dalle associazioni». 
ARCI CACCIANel frattempo l'Arci Caccia Veneto prosegue anche la sua, di battaglia. Quella per l'autonomia di Belluno in materia di caccia. «La Regione Veneto ha avviato l'iter per l'approvazione del nuovo Piano Faunistico Regionale spiega -: continueremo lì la nostra iniziativa per potenziare l'autonomia gestionale di Belluno in materia di caccia».
Ultimo aggiornamento: 15:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci