​Uccise il ladro, il tabaccaio dopo l'assoluzione Birolo chiude

Sabato 25 Agosto 2018 di Nicola Benvenuti
Uccise il ladro, il tabaccaio dopo l'assoluzione Birolo chiude
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CORREZZOLA - Ultimi giorni di lavoro per Franco Birolo, il tabaccaio ed edicolante di Civè di Correzzola, al centro di una incredibile vicenda legata alla sua reazione a un furto in corso all'interno dei suoi locali, conclusosi con la morte di uno dei malviventi. Una vicenda che lo ha trascinato in una lunga storia giudiziaria, per fortuna conclusasi favorevolmente, ma con costi economici e psicologici tali che lo hanno indotto a cedere l'attività. E domani, domenica, sarà il suo ultimo giorno di lavoro.  «La notizia che Birolo, socio Ascom, ha deciso di chiudere ci fa doppiamente male, nonostante siano molte le attività che chiudono, purtroppo nell'indifferenza di chi crede che un centro commerciale magari a dieci chilometri possa sostituire il valore anche sociale di un negozio», afferma  amareggiato il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin, che fu tra i primi a portare la solidarietà dell'associazione al tabaccaio. «L'uscita di scena di Franco è la sconfitta dello stato di diritto ed è anche la conferma che una giustizia lenta, alla fine, finisce comunque per avere gravi ripercussioni sulla vita delle persone e sull'attività delle imprese. Birolo - conclude Bertin - suo malgrado è salito alla ribalta della cronaca quando ne avrebbe fatto volentieri a meno e, nonostante fosse chiaro chi aveva subito l'aggressione, ha dovuto attendere anni prima di vedersi riconosciuta la legittima difesa. All'amico Birolo non mi resta che augurare tutta quella serenità alla quale lui e la sua famiglia hanno dovuto rinunciare in questi anni, complice una legislazione troppo garantista con i delinquenti e troppo severa con le persone per bene». 
La notte tra il 25 e il 26 aprile 2012 Franco Birolo uccise con un colpo di pistola, legalmente detenuta, un giovane moldavo, Igor Ursu, che assieme a tre complici aveva sfondato con un'auto la vetrina del suo negozio, collegato all'appartamento da una scala interna. I ladri stavano arraffando di tutto. Birolo, svegliato dal rumore del vetro in frantumi, scese in tabaccheria al buio, urlò ai ladri di andarsene. Temendo che dopo aver svuotato gli scaffali potessero salire al piano di sopra dalla moglie e dalla figlia e quando il malvivente gli si parò davanti per colpirlo utilizzando la cassa che aveva sradicato dal bancone, Birolo premette il grilletto, con una scarica fatale per Ursu. 
L'INDAGINEInizialmente il tabaccaio era stato indagato per omicidio volontario.

Poi l' accusa è diventata «eccesso colposo di legittima difesa». In primo grado, nonostante il Pm ne avesse chiesto l' assoluzione, Birolo è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere con l' obbligo di risarcire di 325 mila euro la madre e la sorella del moldavo. La sentenza d' appello lo ha invece assolto «perché il fatto non costituisce reato», decisione poi confermata dalla Cassazione qualche mese fa. 

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 20:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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