Zanzare e malattie tropicali: i Comuni devono disinfestare ma non hanno soldi

Domenica 12 Agosto 2018 di Mauro Favaro
Zanzare e malattie tropicali: i Comuni devono disinfestare ma non hanno soldi
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TREVISO - Le malattie diffuse dalle zanzare ora fanno paura. Tocca ai Comuni organizzare le disinfestazioni. Ma molti devono ancora muoversi. E alcuni non riescono perché non hanno i soldi per farle. A livello di diffusione dei virus di origine tropicale, però, questa è una delle estati più difficili che si ricordi. Tanto che l'Usl ha lanciato un grido d'allarme diretto ai municipi che devono ancora presentare i piani di disinfestazione. Sono praticamente la metà dei 95 comuni trevigiani. Il dipartimento di prevenzione ha ricordato loro che nella Marca sono state individuate zanzare positive al virus West Nile e che 5 persone hanno già sviluppato la malattia. A cui si sono aggiunti tre casi di Dengue di rientro.

 
LE CONTROMISURELa prevenzione è l'unica arma. Se non si interviene in modo puntuale, c'è il rischio che la situazione scappi di mano. Solo riducendo la concentrazione delle zanzare si può abbassare il rischio di contagi da virus di origine tropicale, ma ormai endemici anche nella Marca: dal West Nile al Chikungunya, o Dengue e Zika. «Ci sono dei Comuni che non si sono ancora attivati. Alcuni non procedono con le disinfestazioni perché hanno problemi economici. A volte sono stati previsti solo un paio di trattamenti, insufficienti a coprire tutta la stagione fa il punto Ester Chermaz, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Usl . Visto il caldo tropicale quest'anno la situazione è particolarmente critica. Alla luce di tutti i contagi da arbovirus che stanno emergendo (i virus trasmessi all'uomo appunto dalle zanzare, ndr), abbiamo chiesto ai Comuni di inviarci i piani di disinfestazione. Quasi la metà dei 95 municipi trevigiani non l'ha ancora fatto. Ma è su queste basi che l'azienda sanitaria va poi a controllare l'efficacia dei trattamenti, prevedendo interventi mirati aggiuntivi nel caso di arbovirosi provenienti dall'estero». In questa estate, fino ad oggi, nella Marca sono emersi 5 casi di febbre West Nile, 2 appena diagnosticati al Ca' Foncello, e tre di Dengue da rientro, cioè sviluppata da persone contagiate nei paesi a rischio (due in Thailandia) e di seguito rientrate con febbre tropicale che, pur raramente, può anche originare gravi emorragie in diverse parti del corpo. Tutti i casi si sono risolti senza conseguenze per le persone colpite. Ma non si può abbassare la guardia. Il virus del West Nile dà origine a febbre, mal di testa e sfoghi cutanei. Nei casi più gravi, circa uno su mille, può arrivare a causare un'encefalite, che può essere letale. Per quanto riguarda gli altri virus tropicali, in Italia non sono presenti gli agenti patogeni che scatenano questi tipi di malattie, ma le zanzare presenti a queste latitudini possono trasmettere il virus pungendo una persona che è stata contagiata nei Paesi a rischio.
SOS A SINDACI CITTADINIIl vettore principale in questi casi è la cosiddetta zanzara tigre (Aedes albopictus). «Siamo tornati a chiedere i piani di disinfestazione ai Comuni. È un sollecito conclude Chermaz . Abbiamo anche suggerito ai cittadini di dare una mano mettendo in atto tutte le misure utili a ridurre il numero di zanzare. A cominciare dall'evitare di tenere acqua stagnante nei cortili. È importante sensibilizzare tutta la popolazione. Anche perché i Comuni non possono trattare tutti gli spazi. Ci si concentra nei centri abitati. Ma non è pensabile portare avanti le disinfestazioni contro le zanzare pure nei canali tra i campi. In questo momento, complice il clima particolare di quest'anno, quella contro le zanzare sta diventando una lotta impari. Serve l'aiuto di tutti».
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