Impiegata sparita, i tre misteri: perquisita la casa, la pista del "buco"

Martedì 7 Agosto 2018 di Marina Lucchin
La perquisizione a Cittadella
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PADOVA - Una bella casa, un lavoro stabile, una figlia che le ha dato grandi soddisfazioni in tutti i campi. La sua Marialaura è stata una campionessa olimpionica di nuoto e, dopo una laurea col massimo dei voti in Medicina, ora è ricercatrice negli Stati Uniti. Insomma, agli occhi di un estraneo ad Anna Fasol, 59 anni, di Cittadella, nell’Alta Padovana, non mancava niente per non essere appagata dalla sua esistenza. Poi, certo, la vita non è tutta solo rose e fiori. I problemi ci sono, come per chiunque. Ma - all’apparenza - niente che possa giustificare la decisione di uscire di casa, saltare un appuntamento di lavoro, staccare il telefonino e non tornare più. È avvolta dal mistero la scomparsa di quest’impiegata di cui né la famiglia né i carabinieri hanno più notizie da lunedì della scorsa settimana, quando, dopo aver pranzato col marito, con cui aveva avuto una discussione, è montata in auto, se n’è andata ed è sparita nel nulla. E in una provincia come quella di Padova, segnata ancora dal caso dell’omicidio di Isabella Noventa, il cui corpo non è stato mai ritrovato, nessuna ipotesi è stata lasciata al caso dagli investigatori: i carabinieri ieri mattina si sono presentati alle 6 davanti alla villetta dove l’impiegata abitava col marito, Enzo Simonetto, operaio, per controllarla da cima a fondo.

LO STESSO PM Perquisizione che è stata disposta dal sostituto procuratore Giorgio Falcone, lo stesso che - guarda caso - ha indagato proprio sul caso Noventa. L’obiettivo è di rispondere all’interrogativo che tutti si sono posti in questi ultimi sette giorni: Anna Fasol se n’è andata di sua spontanea volontà o è vittima di un delitto? E stando ai primi riscontri, tutto parrebbe deporre per la prima ipotesi: i carabinieri non hanno riscontrato nessuna particolare traccia che potrebbe ricondurre a un’eventuale morte violenta. Ma che fine ha fatto, dunque, la padovana? Che motivo l’ha spinta ad andarsene? La discussione col marito non sembra un movente valido per scomparire nel nulla e lasciare nell’angoscia la figlia trentenne, che il giorno successivo si è imbarcata su un aereo a Miami per tornare nella casa dei genitori. Quel che lunedì 30 luglio ha fatto scattare l’allarme è stata proprio la mancata telefonata quotidiana con la figlia che vive Oltreoceano. La mamma e la ragazza si sentivano sempre circa alla stessa ora, in modo tale da far coincidere fuso orario e impegni lavorativi di entrambe.

LE STRANEZZE Tutti i giorni. Tranne lunedì della settimana scorsa. E poi c’è quell’appuntamento mancato con un funzionario della banca su cui sono appoggiati conti della ditta dove Anna Fasol lavora come impiegata amministrativa. Ditta che di recente aveva notato un ammanco nelle proprie casse. Un fatto che getta un’ombra su cui indagano i carabinieri: la dipendente, considerata da sempre fedele e affidabile dal datore di lavoro tanto da affidarle tutte le credenziali per operare sui suoi conti correnti, c’entra qualcosa con questa storia? Per questo è stata avviata anche un’indagine bancaria, disposta dalla Procura, volta a scandagliare non solo il conto corrente della donna, ma di verificare che la cinquantenne non ne avesse aperto altri, quasi a voler mischiare le carte ed evitare ogni tipo di sospetto. Ricapitolando: Anna Fasol lunedì non si è presentata al lavoro, non ha chiamato la figlia, ha spento e mai più acceso il cellulare. Troppo strano per una donna metodica e affidabile come lei. Per questo il marito, nonostante fossero passate solo poche ore da quando la donna era uscita di casa, ha presentato subito la denuncia di scomparsa.

LA VIDEOSORVEGLIANZA L’ultima immagine dell’impiegata potrebbe essere quella di una donna ripresa da una telecamera di videosorveglianza della stazione di Cittadella, che attorno alle 14 di lunedì 30 luglio vede arrivare una Mercedes classe A, di proprietà della Fasol, e immortala una donna che scende dal posto di guida, chiude l’auto e poi si avvia verso la stazione, prima di uscire dall’inquadratura.

Un’altra telecamere, interna allo scalo ferroviario, pochi secondi dopo la riprende mentre è al binario 1, quello del regionale che porta a Padova, che però è sospeso tra le 14 e le 16 durante l’estate. In entrambi i casi il problema è che la qualità delle immagini non consente di avere la certezza sull’identità di questa figura femminile, che potrebbe anche non essere l’impiegata. Tre testimoni hanno assicurato, infine, di aver visto Anna Fasol a Roma tra lunedì pomeriggio e martedì, in zona universitaria, vicino alla stazione Termini, ma tutte le segnalazioni si sono rivelate non attendibili. Dettagli che non fanno altro che accrescere il mistero di questa scomparsa e l’angoscia della figlia Marialaura che da sette giorni non sa che fine ha fatto la madre, aggrappata alla speranza che prima o poi possa far ritorno a casa e nel contempo terrorizzata dall’idea di non sapere cosa le è successo. 

Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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