Caro Direttore,
il Governo austriaco sta predisponendo una legge che concederebbe la cittadinanza austriaca agli altoatesini di lingua tedesca e ladina. A partire dagli accordi De Gasperi Gruber del 1946, l'Austria è sempre stata la tutrice dei cittadini della Provincia di Bolzano e, dopo anni difficili e complicati, da parecchio tempo, mi pare non ci fossero screzi gravi tra le comunità interessate. Questa iniziativa del nuovo Governo Austriaco, deve considerarsi un gesto ostile e voglio sperare che il nostro Governo, senza urla o gesti eclatanti, dimostri fermezza, come è necessario in questi casi.
Gino De Carli
Soranzen (Belluno)
Caro lettore,
il nostro ministero degli Esteri è già intervenuto chiedendo, attraverso l'ambasciata italiana, chiarimenti all'Austria e definendo l'eventuale legge sul doppio passaporto per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina un atto ostile. Mi sembra il minimo. Con questa iniziativa il governo austriaco dimostra infatti tutta la sua arroganza e la sua spregiudicatezza. È evidente il tentativo di Vienna di annettersi le eccellenze altoatesine, gli sportivi in particolare, a costo zero. L'Italia li forma, investe su di loro, li lancia e gli austriaci poi se li prendono e li avvolgono nella bandiera rosso-bianca. Ad onor del vero i campioni sudtirolesi, dalla biatleta Wierer all'alpinista Messner, hanno già espresso la loro contrarietà al doppio passaporto e ribadito la loro orgogliosa volontà di rimanere italiani. Ma l'Austria non molla. Assumendosi una grave responsabilità: invece di contribuire a migliorare il clima di convivenza tra i diversi gruppi linguistici convivono in Alto Adige, introduce nuove elementi di tensione. Per miopi interessi elettorali.
Ultimo aggiornamento: 15:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA il Governo austriaco sta predisponendo una legge che concederebbe la cittadinanza austriaca agli altoatesini di lingua tedesca e ladina. A partire dagli accordi De Gasperi Gruber del 1946, l'Austria è sempre stata la tutrice dei cittadini della Provincia di Bolzano e, dopo anni difficili e complicati, da parecchio tempo, mi pare non ci fossero screzi gravi tra le comunità interessate. Questa iniziativa del nuovo Governo Austriaco, deve considerarsi un gesto ostile e voglio sperare che il nostro Governo, senza urla o gesti eclatanti, dimostri fermezza, come è necessario in questi casi.
Gino De Carli
Soranzen (Belluno)
Caro lettore,
il nostro ministero degli Esteri è già intervenuto chiedendo, attraverso l'ambasciata italiana, chiarimenti all'Austria e definendo l'eventuale legge sul doppio passaporto per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina un atto ostile. Mi sembra il minimo. Con questa iniziativa il governo austriaco dimostra infatti tutta la sua arroganza e la sua spregiudicatezza. È evidente il tentativo di Vienna di annettersi le eccellenze altoatesine, gli sportivi in particolare, a costo zero. L'Italia li forma, investe su di loro, li lancia e gli austriaci poi se li prendono e li avvolgono nella bandiera rosso-bianca. Ad onor del vero i campioni sudtirolesi, dalla biatleta Wierer all'alpinista Messner, hanno già espresso la loro contrarietà al doppio passaporto e ribadito la loro orgogliosa volontà di rimanere italiani. Ma l'Austria non molla. Assumendosi una grave responsabilità: invece di contribuire a migliorare il clima di convivenza tra i diversi gruppi linguistici convivono in Alto Adige, introduce nuove elementi di tensione. Per miopi interessi elettorali.