"Finti" branzini e sogliole nel piatto: sequestrati oltre 300 chili di pesce

Lunedì 16 Luglio 2018 di Paola Treppo
Il pesce sequestrato dalla Capitaneria di porto di Lignano
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BASSA FRIULANA (Udine) - Sequestrati oltre 300 kg di pesce, per frode in commercio, rinvenuto in un ristorante della Bassa Friulana. Era congelato ma pubblicizzato in menù come fresco e poi era venduto come “aliud pro alio”, la frode più diffusa nel commercio del pesce che consiste proprio nella sostituzione di una specie pregiata con un’altra somigliante, ma di minor valore economico, e che si attua soprattutto sul trancio o sui filetti dove il riconoscimento diventa più difficile. 

Il sequestro, penale, è stato eseguito mercoledì 11 luglio scorso dal personale dell’Ufficio locale marittimo di Lignano Sabbiadoro, alla guida del primo maresciallo Raimondo Porcelli. La frode in commercio ha riguardato principalmente queste specie ittiche: il pangasio spacciato per sogliola, il pollack per branzino e i cefalopodi oceanici congelati per prodotti freschi italiani.

I responsabili sono stati denunciati all'autorità giudiziaria. A livello locale, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Trieste, precisa il tenente di vascello Elisabetta Bolognini, comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Grado, il personale mantiene alta la vigilanza lungo tutta la filiera della pesca, effettuando verifiche ed ispezioni finalizzate al contrasto della pesca illegale e delle frodi in commercio, per la tutela degli stock ittici, dell’ambiente marino e della salute del consumatore. 
Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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