Il piromane seriale torna a colpire terza auto incendiata in due mesi

Domenica 15 Luglio 2018 di Alberto Beltrame
l'auto data in pasto alle fiamme l'altra notte in vicolo Fratelli Bandiera
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TREVISO - C’è chi si è svegliato nel cuore della notte e ha fotografato in diretta il falò che illuminavano a giorno la via, e chi, nonostante il trambusto e il crepitio di plastica e lamiera, non si è reso conto di nulla fino al risveglio. Come l’inquilino al primo piano della palazzina di vicolo Fratelli Bandiera che ieri mattina, alzate le tapparelle, si è accorto dei gerani “abbrustoliti” sul balcone. «Ho sgranato gli occhi, le piante erano tutte bruciate, poi mi sono sporto in po’ di più e ho guardato in basso: un’altra auto bruciata, la terza in meno di due mesi. Qui la situazione sta cominciando davvero a sfuggire di mano».
Con precisione quasi maniacale il piromane seriale che sta agendo indisturbato nel quartiere ai piedi del cavalcavia della stazione, nel quadrilatero tra via Cacciatori del Sile, via Fratelli Bandiera e via Pinelli (zona sede Cisl), la notte tra giovedì e venerdì è tornato in azione poco prima delle tre di notte, stesso orario scelto per i blitz incendiari messi a segno nelle scorse settimane. E per la terza volta (sulle 4 totali) la roulette russa con cui sceglie a caso i suoi obiettivi si è fermata su un’auto posteggiata in vicolo Fratelli Bandiera. Un po’ di carta igienica, una spruzzata di alcol e il gioco è fatto: la Citroen C3 di una ragazza che abita proprio lì davanti, ma in questi giorni fuori città, viene divorata dalle fiamme in pochi minuti.  
A differenza degli altri episodi, in cui le fiamme sono state appiccate dal posteriore, il piromane questa volta ha scelto di partire dal vano motore. Il risultato? L’incendio si è esteso anche alla vettura parcheggiata davanti (di cui ha danneggiato il parafango) ma soprattutto alla ringhiera e alle tapparelle della vicina abitazione (dove abita la proprietaria dell’auto), colate come burro fuso per le alte temperature sprigionate dalle fiamme. I vigili del fuoco, erano le 2.40 quando è stato lanciato l’allarme, sono riusciti a limitare i danni e ad evitare che il fuoco si estendesse ulteriormente. 
Non vi sono dubbi ovviamente sull’origine dolosa dell’incendio né sul fatto che ad agire sia sempre la stessa persona, o fossero più d’una, le stesse persone. Sembra anzi che il piromane ci stia prendendo gusto e che se ne stia infischiando di tutti, a partire dai vicini di casa, più che preoccupati ormai inferociti. Si perché ogni sera, quando posteggiano l’auto fuori dal cancello, non riescono a non pensare alla possibilità, tutt’altro che remota visto l’andazzo, di ritrovarla bruciata il mattino successivo. «Siamo stanchi, è ora che lo prendano, sta facendo troppi danni» bofonchia un cinquantenne dopo aver scattato una foto a quel che rimane della Citroen C3. Lui, come tanti altri in quartiere, conferma che un sospettato c’è, lo conoscono tutti, pure le forze dell’ordine, ma «è protetto dall’alto», malignano. Sarebbe un ragazzo problematico, sulla cui figura ovviamente sono concentrate anche le attenzioni della polizia, che sta indagando sul caso. Una cosa però sono i sospetti, altra le certezze e soprattutto le prove, per poter accusare qualcuno di un reato grave e reiterato. Ma dalla questura trapela una certa fiducia, come a dire che le indagini sono a buon punto. Certo è che dal 10 maggio ad oggi gli assalti incendiari sono stati molteplici: quello della notte del 10 appunto, quando venne data in pasto alle fiamme una motocicletta (oltre alle cassette della posta di un condominio), del 30 maggio (bruciata una Fiat Seicento) e del 12 giugno, quando toccò a una Opel Corsa. Sempre con la stessa tecnica: carta igienica, alcol, e via ...
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