Ma perché i guadagni milionari di Ronaldo fanno scandalo e quelli di altre star no?

Giovedì 12 Luglio 2018
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Egregio direttore,
premetto che sono juventino da una vita ma non sono assolutamente d'accordo con l'operazione Ronaldo che, grossomodo, costerà alla Juventus 250 milioni di euro. Per un giocatore di 33 anni, età abbastanza avanzata per uno calciatore seppur di altissimo livello, mi sembrano davvero troppi. 

Ma soprattutto sono i 250 milioni di euro che Agnelli, Marotta e quant'altri hanno deciso di spendere in questa operazione che provocano in me una sensazione, mi passi il termine, di schifo. Credo che un'indagine di carattere fiscale su questa operazione non sarebbe male. Sul giudizio morale invece so già di aver molti amici.


G.B.
Padova


Caro lettore,
ho già detto qual è il mio punto di vista sulla clamorosa operazione che ha portato Cristiano Ronaldo alla Juve. Ed è un'opinione che prescinde dalla passione calcistica o dal tifo. Certamente le cifre in gioco sono enormi: 250 milioni (ma qualcuno dice che in realtà sono 350) per un giocatore, seppur spalmati in quattro anni, fanno impressione. Ma dopo aver letto critiche e opinioni di ogni tenore, continuo a non comprendere dove stia lo scandalo. O meglio: non comprendo perchè nel calcio e per i calciatori dovrebbero valere regole e principi che non valgono per altri settori del mondo dello sport e dello spettacolo. Non ho mai sentito nessuno stracciarsi eticamente le vesti o invocare verifiche fiscali per il cachet ultra milionario di un attore. Non ho letto sermoni moraleggianti contro i guadagni stratosferici di una rock star o di un cantante pop. E neppure per gli incassi da favola di un fuoriclasse della Formula uno o del golf. Perché è normale che un genio del green come Jordan Spieth gaudagni 50 milioni di euro l'anno mentre i 30 milioni di Ronaldo scatenano decine di indignati speciali? Perché in fondo lui, Messi o Neymar non sanno far altro che dar bene di tocco a un pallone? Provino i critici a farlo come lo san far loro poi ne riparliamo. La verità è che il calcio secondo alcuni gode di una sorta di extraterritorialità. Dovrebbe essere un mondo a sè. Le regole che valgono altrove nel mondo del pallone non dovrebbero far testo. Fuori e dentro gli stadi. Benvenuto Ronaldo.
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